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Curiosità

A 11 va al Liceo! Ecco la storia di Giulio, il bambino prodigio con 146 di QI

Un bambino prodigio, a soli 11, approderà al liceo, a causa delle sue impressionanti doti intellettive.

Quando eravate appena arrivati alle medie, avete mai pensato di poter saltare un livello andando direttamente al liceo? Beh… probabilmente no, perché suona davvero strano e, invece, è proprio ciò che è accaduto a Giulio, che a soli 11 anni si ritrova tra i banchi di una classe del liceo.

Bambino prodigio, Notizie.com

Il suo quoziente intellettivo è semplicemente troppo alto (146) e supera di gran lunga quello della maggior parte degli adulti. 

Tanta intelligenza, tanti problemi

L’intelligenza fuori dal comune è un sintomo piuttosto diffuso tra i soggetti che soffrono della sindrome di Asperger come Giulio. Adesso, attraverso un protocollo d’intesa tra diversi istituti della sua zona, Lecce, il giovane prodigio potrà diplomarsi svariati anni prima rispetto ai suoi coetanei. “A settembre ho cominciato un percorso nella scuola superiore. Ero un po’ spaventato, ma anche felice. Mi hanno accolto tutti benissimo, anche se i ragazzi del quinto anno erano straniti nel vedere un bambino che sedeva al loro stesso banco, queste le parole di Giulio al Corriere della sera. Giulio prosegue: “Ai miei compagni delle elementari, invece, ho detto che non sono più intelligente di loro, sono soltanto diverso. E che ho bisogno di fare questo progetto”. 

Una classe del liceo – Notizie.top – Foto Pixbay

Il percorso di Giulio sarà a dir poco particolare e a spiegarlo è subentrata la madre: “L’anno prossimo, attraverso un piano didattico personalizzato, pur frequentando le scuole medie, Giulio avrà la possibilità di seguire parallelamente le ore di algebra previste nel biennio della scuola superiore. Dopo la terza media, potrà accedere direttamente al terzo anno dell’istituto Medi”. La madre ha anche raccontato il percorso di Giulio: “Non ha mai chiesto giocattoli, neanche a Babbo Natale. A tre anni comprò, insieme a suo nonno, un pannello solare. Eravamo esterrefatti quando seppe alimentarlo da solo. A quattro, invece, lo vidi per la prima volta leggere le etichette nei supermercati. E a cinque cambiava i sistemi operativi”. Sostanzialmente un superbambino, che, tuttavia, ha conosciuto anche momenti negativi, strettamente collegati a ciò che lo ha reso geniale: “Non era un bambino sereno. A 6 anni ha chiesto aiuto. Così, con il supporto della dottoressa, ma anche degli insegnanti, a piccoli passi ha imparato a stare con gli altri. E adesso è un 11enne che gioca a basket e suona la batteria”.

Leonardo Marcucci

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