Di certo non può mancare in tavola l’acqua: ecco quale è consigliata scegliere stando ai test di Gambero Rosso
Il tema della acqua in bottiglia si fa sempre più serio, per una questione ambientale ed anche di comodità: sempre più le persone sono combattute sull’acqua minerale da scegliere. Tuttavia Gambero Rosso, casa editrice italiana specializzata in enogastronomia, ha stilato una classifica delle migliori acque da acquistare.
La classifica delle acque minerali si basa su quelle non addizionate di gas, le lisce e le effervescenti naturali. Sono state acquistate nella grande distribuzione e sono state degustate alla cieca da un panel di esperti assaggiatori, tra i quali due water taster. Gli esiti del blind test sono sintetizzati in uno schema, nel quale sono state riportate le valutazioni, espresse in “gocce”, dei seguenti aspetti: leggerezza, complessità, pulizia, armonia, piacevolezza.
Le acque minerali in lista sono tutte italiane; mancano all’appello le acque Panna e San Pellegrino, sponsor di Gambero Rosso che per motivi deontologici sono rimaste fuori dalle valutazioni. Nessuna delle 46 etichette raggiunge il massimo dei voti: la prima classificata, l’acqua San Bernardo, si ferma a 91 punti in quanto alle cinque gocce date per ciascun valore ne mancherebbe una proprio alla voce “complessità”. Ultima della classifica, la San Benedetto Ecogreen, che ottiene appena 50 punti mancando tre gocce per la “leggerezza”, quattro in “pulizia”, “complessità”, “armonia” e anche “piacevolezza”.
Nel mezzo tutte le altre, dalla Lauretana (90 punti), alla Frasassi (85), passando per Consilia (82), Fabia (80) a pari merito con Fonte Ilaria mentre Carrefour Classic Monviso s’attesta a 77 punti sopra Esselunga Ulmeta ma anche sopra a Sant’Anna (75). La Norda sta a 72 punti, Surgiva e Vitasnella a 70, San Benedetto con Viva a 67, Lurisia 64, Rocchetta 62, Vera 59, Evian 56 con Pejo, Boario 55 punti assieme a Dolomiti e Fiuggi, Levico è a quota 53, Levissima a 51.
Nello stilare la classifica, Gambero Rosso ci ha tenuto a fare un’importante precisazione: “Assaggiare acqua per valutarla non è una passeggiata. Richiede uno sforzo superiore rispetto a quello di degustazioni di altri prodotti nella ricerca delle più piccole sensazioni al naso e al palato. Richiede tempi lunghi, attenzione, pause. La situazione si complica se si aggiunge che per alcuni degustatori l’acqua non deve sapere di nulla, per altri invece dovrà esprimere una sua complessità e pienezza, fatte salve la pulizia e l’assenza di difetti”.
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