La temperatura dell’oceano Atlantico, nel sud della Florida, ha raggiunto i 38 gradi, un livello che rischia di mettere in pericolo la barriera corallina dell’area
Nel 2022 le analisi delle temperature degli oceani nel mondo hanno registrato il livello più alto da quando sono state avviate le rilevazioni. Da sei anni il record viene superato ogni anno, con conseguenze sugli ecosistemi marini e l’aumento di eventi atmosferici estremi.
Con il termine ondate di calore, in inglese Marine Heat Waves, si intendono situazioni in cui la differenza tra la temperatura superficiale del mare effettiva e il valore climatologico atteso per quella particolare regione e in quello specifico periodo dell’anno, supera una soglia critica per almeno 5 giorni. Più alto è il valore dell’acqua e più probabilità c’è che si creino fenomeni atmosferici.
Mentre il mondo si interroga su combustibili fossili, deforestazione e altre attività inquinanti, gli oceani assorbono gran parte del calore in eccesso. Più del 90% del calore extra generato negli ultimi anni è stato sottratto all’atmosfera dai mari, salvando temporaneamente la vita sulla terra da temperature altrimenti catastrofiche. Il calore contenuto negli oceani sta subendo un aumento inesorabile, a livello globale, e questo è un indicatore primario del cambiamento climatico indotto dalle attività inquinanti degli esseri umani, che porta a delle conseguenze dal punto di vista climatico potenzialmente disastrose per la forte intensità. La temperatura del mar Mediterraneo ad esempio, ha innalzato la temperatura della superficie di circa 4 gradi rispetto alla media del periodo 1985-2005, con picchi superiori ai 23 gradi.
L’ennesimo allarme dell’innalzamento piuttosto anomalo e fuori controllo, arriva dal Golfo del Messico, nel mare che bagna Miami, in Florida negli Stati Uniti. In questi giorni infatti la temperatura dell’acqua al largo della Florida ha superato per alcune ore i 38 gradi centigradi, per la precisione 38,33, una temperatura normalmente associata a quella di un bagno caldo, e che potrebbe costituire un record. Temperatura registrata a una profondità di 1,5 metri, effettuata da un’unica boa, situata a circa 60 km a sud-ovest di Miami. La notizia è riportata dal Washington Post, rilevando che potrebbe trattarsi di un nuovo record mondiale, posto che la validità della rilevazione è dubbia, dato che potrebbe essere stata influenzata da sversamenti di sostanze inquinanti nell’area. Il sensore appartiene al Noaa e la registrazione in questione risale a lunedì scorso. Resta da dire che comunque da diverse settimane le acque intorno alla punta meridionale della Florida registrano temperature altissime, oltre i 32 gradi, che preoccupano gli scienziati.
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