In occasione della presentazione del suo libro, Filippo Inzaghi ha toccato diversi argomenti, tra cui quello del suo ritiro dal calcio giocato. L’ex attaccante del Milan ha puntato il dito contro Max Allegri…
La sua storia con il Milan è stata indimenticabile, se vogliamo anche leggendaria, una storia d’amore nata nel 2001, quando i rossoneri lo prelevarono dalla Juventus per 40 miliardi di lire più il cartellino di Cristian Zenoni e terminata undici anni dopo.
Nel 2012. Dopo 300 presenze e 126 gol in tutte le competizioni. Una avventura che a Pippo ha pure regalato dieci trofei, tra cui due Scudetti e due Champions League. Iconica rimane la sua doppietta nella finale di Atene contro il Liverpool. Era il 2007 e sulla panchina del Milan sedeva ancora Carlo Ancelotti con cui il rapporto è sempre stato franco, diretto, sincero. Poi l’addio del tecnico emiliano, direzione Chelsea, la parentesi con Leonardo in panchina e poi l’arrivo di Massimiliano Allegri dal Cagliari. Nella prima stagione sulla panchina del Milan, Allegri vince subito lo Scudetto, Inzaghi gioca 24 volte in campionato e segna due gol. Le presenze calano drasticamente nelle due stagioni successive: sei in quella 09-10 e sette nella 11-12.
Al termine della quale arriva il ritiro dal calcio giocato, con un gol proprio nel giorno dell’addio a San Siro nel match contro il Novara. Quel giorno saluta Pippo, ma anche altre icone del Milan di Berlusconi come Nesta e Gattuso. Un giorno amaro per Inzaghi e oggi rivela il perché. L’attaccante di Piacenza si sentiva di continuare un altro anno, aveva anche trovato l’accordo con Galliani per il rinnovo del contratto, ma a stoppare tutto fu proprio Allegri: “Era stato Allegri a chiudere la mia carriera da giocatore. Io e il Milan, infatti, nella primavera del 2012 avevamo trovato un accordo per prolungare di un anno il mio contratto. Io sarei stato un importante collante nello spogliatoio che nel giro di poco tempo aveva perso Maldini, Pirlo, Nesta, Gattuso, Seedorf”.
“Elementi di spessore che avevano lasciato un vuoto profondo. Non avrei accampato alcuna pretesa… Galliani era felice di aver trovato insieme a me questa soluzione. Allegri invece la bocciò, non mi voleva più nello spogliatoio e lo disse al dirigente chiedendo che non mi fosse rinnovato il contratto. Per me fu una mazzata”. Una mazzata che Inzaghi sembra non aver ancora digerito. E da allora i rapporti con Allegri si sono incrinati.
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