Fernando Alonso è il pilota con il maggior numero di presenze nella storia della Formula 1. Sono infatti 370 i Gran Premi disputati, a partire dall’esordio con la Minardi nel lontano 2001. Una carriera infinita quella dello spagnolo capace di vincere due Mondiali con la Renault, un risultato però mai più replicato con McLaren, Ferrari e Alpine.
Proprio non aver vinto il Mondiale con la Ferrari è il più grande rimpianto sportivo di Fernando Alonso arrivato, nel corso della sua esperienza con la vettura di Maranello, a un passo dal titolo nel 2010 e nel 2014.
A 42 anni Fernando Alonso non è soltanto il pilota più anziano a correre ancora in Formula Uno, ma anche quello che attualmente detiene il record di Gran premi disputati. Sono infatti ben 370 quelli che lo hanno visto sulla griglia di partenza, per una carriera incredibile cominciata con la scuderia di Faenza della Minardi, per vincere poi giovanissimo due titoli iridati con la Renault, prima di approdare in Mc Laren e rivaleggiare con un rampante Lewis Hamilton come compagno di squadra. Poi il sogno Ferrari infranto sul più bello, prima della pausa che lo ha portato a vincere anche sugli ovali della Indycar. Oggi è ancora nelle prime posizioni a battagliare con la rampante Aston Martin, perchè il fuoco della passione per la velocità ancora arde nel suo cuore. Il pilota asturiano ha raccontato, nell’ultimo episodio del podcast High Performance, il vero unico rimpianto della sua straordinaria e infinita carriera: non aver vinto il mondiale con la “Rossa”.
Alonso ha trascorso cinque stagioni alla Ferrari, mancando di poco il titolo nel 2010 e nel 2014. In entrambe le occasioni, Alonso ha perso contro Sebastian Vettel. Soprattutto ad Abu Dhabi 2010, il rimpianto è ancora grandissimo quando la Ferrari decise di fermare il pilota spagnolo ai box per il cambio gomme troppo presto, portandolo fuori dal traffico che poi però non è stato più in grado di superare. “Tornare indietro è impossibile”, ha detto Alonso nell’intervista, “vincere il Mondiale con la Ferrari è però la prima cosa che cambierei se fosse possibile andare indietro nel tempo”. Per un pilota già due volte campione del Mondo è un rammarico molto particolare che però ha spiegato così: “Nel 2010 e 2012 eravamo a pochi giri dal successo, questo avrebbe cambiato molto la storia di alcune situazioni. Sicuramente è stato deludente perderli“.
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