Altro che Loch Ness: il vero mostro è nel Po. Ed è stato catturato

E’ stato catturato quello che fino ad ora era considerato il mostro del fiume Pò: pare fosse peggio di quello di Loch Ness.

Forse fino a questo momento nessuno ne aveva mai sentito parlare, eppure lo chiamavano tutti mostro del fiume Po e per chi non lo sapesse, si tratta di un enorme quando spaventoso pesce gatto che da circa ventitré anni viveva nella zona di Revere, in provincia di Mantova.

Mostro del Po
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Ad averlo catturato è stato Alessandro Biancardi che è appunto un pescatore sportivo ed è riuscito in questa grande impresa dopo una lotta che è andata avanti per 43 minuti: “Il pesce gatto misurava 285 centimetri, superando di 4 centimetri il record mondiale. Dopo le misurazioni, il gigante di quasi 3 metri è stato rilasciato nelle acque del fiume. Una scoperta straordinaria che testimonia la presenza di animali impressionanti nei nostri fiumi”.

Insomma una impresa davvero incredibile che forse nemmeno lui si aspettava di riuscire a portare a casa e che certamente gli è costata davvero tanto fatica: ad avere raccontato tutto proprio il diretto interessato sulla sua pagina Facebook.

Mostro del Po, la sua cattura entra nel Guiness dei Primati

Proprio cosi, la cattura del Mostro del Po entra per Biancardi nel Guiness dei primati, si è infatti trattato di una lotta senza precedenti che è costata al pescatore esperto, circa 43 minuti di fatica, ma che alla fine gli ha permesso di portare a casa la vittoria.

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Ad avere festeggiato la vittoria ovviamente è stato il pescatore che ha raccontato le sue emozioni in un post Facebook: Con voce tremante e occhi pieni di gioia, quello che è successo solo pochi giorni fa, dopo 23 anni di intensa pesca al siluro! Tutto è iniziato come una normale giornata di pesca, sono andato al grande fiume Po. Prima di partire ho controllato nodi, ami, ogni giunzione. Sono estremamente meticoloso in questa fase, devo sempre essere sicuro al 100% che tutto sia a posto se un pesce da sogno decide di abboccare alla mia esca”, ha scritto Alessandro Biancardi e ancora: “Ero da solo sulla mia barca, il livello dell’acqua stava iniziando a scendere dopo una grande piena, avevo deciso di pescare con la tecnica dello spinning così ho iniziato a lanciare la mia esca nell’acqua fangosa… normalmente inizio sempre con un crank bait per capire velocemente se i pesci sono attivi o meno, questa volta ho avuto una sensazione diversa e ho iniziato con un #CannibalShad #SavageGear su una testa piombata 12/0 per 40 grammi”.

Pare che la sua cattura sia stata tentata in diversi modi, come lui stesso sottolinea, prima per la bocca due o tre volte e poi andando in acqua cercando di salparlo da riva.

Ho legato il pesce per fargli recuperare le forze dopo il lungo combattimento e mi sono accorto improvvisamente che la barca non era ancorata e stava andando via nella corrente, sono stato costretto a fare un bagno per recuperarla con tutta la mia roba. Per il peso ma temevo di stressare troppo quel raro esemplare così ho deciso di rilasciarlo in sicurezza, sperando che potesse dare ad un altro pescatore la stessa gioia che ha dato a me”.