Rientro al lavoro dopo le vacanze estive, come si fa a combattere sia l’ansia che lo stress? Tutto quello che serve sapere
Diciamoci la verità, il rientro a lavoro non può mai essere dei migliori. Inutile fingere sorrisi (finti) e molto altro. Inutile ribadire che il vostro pensiero va inevitabilmente al mare in cui vi siete immersi fino a qualche giorno prima. Oppure godersi il sole su un lettino e magari bere anche qualcosa di fresco.
Le vacanze estive, oramai, sono solamente un lontano ricordo. Già questa settimana sono rientrati milioni di italiani al lavoro. Un vero e proprio ritorno alla routine di tutti i giorni. Lo stesso che, a molte persone (se non a quasi tutti) provoca sia ansia che stress. Si tratta di una condizione di stress fisiologica che non deve affatto preoccuparvi. Bastano pochi giorni ed il tutto viene messo alle spalle. Come si fa a superare tutto questo?
Inutile ribadire che quando si è in vacanza i ritmi si modificano. Ritornare a quelli di tutti i giorni può sembrare impossibile. Che sia “traumatico” (almeno all’inizio) sì, inutile nasconderlo. Sappiate che il nostro organismo è in grado di adattarsi senza un eccessivo stress. A confermarlo ci ha pensato direttamente la nota psicologa Simona Cabib, ordinaria di psicobiologia all’Università La Sapienza di Roma, in una intervista al ‘Corriere della Sera‘.
Queste sono le sue parole a riguardo: “Gli eventi più stressanti sono quelli inattesi, quando ci sono cambiamenti imprevedibili, in quanto richiedono di apprendere un nuovo modo. Non ci sarà nessun trauma perché è un’esperienza che abbiamo già superato molte volte“. Ci vorrà tempo per ritrovare il ritmo precedente. “Il nostro fisico e la nostra psiche sono cresciuti in quel contesto, quindi non c’è un cambiamento improvviso. Si tratta di rimettersi in contatto con se stessi e riprendere il rapporto che avevamo col lavoro“.
Se invece detesti una attività lavorativa allora qualcosa può cambiare: “Se anche prima delle ferie si aveva un rapporto pessimo col proprio lavoro, allora sì che la situazione è pesante e conflittuale: non perché si rientra dalle vacanze ma perché, per un periodo, si è stati fuori da un contesto vissuto in modo negativo”. La fatica, lo sforzo, non è affatto considerato un qualcosa di pericoloso. E’ un meccanismo naturale. Abbiamo tutti gli strumenti per farlo e non dobbiamo avere paura. Non bisogna proteggersi dallo stress, ma imparare a gestirlo.
Nel caso in cui lo stress dovesse farsi preoccupante allora l’esperta spiega qual è la migliore soluzione: “Esistono due diversi tipi di stress. Il primo è dovuto a un cambiamento inatteso e radicale, come la perdita di una persona cara o del lavoro, oppure doversi trasferire altrove. L’altro tipo di stress, molto pericoloso, è una condizione cronica di stress, cioè una situazione evitabile che non siamo in grado di gestire”.
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