La stagione di Serie A si è ormai conclusa e questo significa qualche settimana di riposo anche per gli arbitri. Andiamo a vedere chi ha guadagnato di più.
La stagione si può ritenere ormai conclusa per la maggior parte degli arbitri. Esclusi quelli impegnati agli Europei U21 e ai Mondiali femminili, possiamo dire che anche per i direttori di gara è arrivato il momento di ricaricare le pile in vista della prossima annata.
Da agosto si riparte e la speranza da parte dei direttori di gara è sicuramente quella di mettersi alle spalle le polemiche e le discussioni di questa annata. In attesa di ripartire, è arrivato di fare il punto della situazione e capire chi ha guadagnato in più in questa stagione.
Arbitri: ecco chi ha guadagnato di più
In testa a questa speciale classifica c’è Daniele Chiffi. Nonostante le polemiche con Mourinho, il fischietto di Padova ha portato a casa una cifra superiore a 86mila euro (dovuta anche alle designazioni come Var, Avar e quarto ufficiale). Sul podio troviamo Michael Fabbri e Daniele Doveri che si sono assestati intorno ai 76mila euro (tra i due c’è una differenza di 200 euro).
I fari in questa stagione erano puntati anche su Maria Sole Ferrieri Caputo, la prima donna ad arbitrare nella nostra massima serie. Per lei le designazioni hanno fruttato 15.500 euro. Una cifra non sicuramente elevata, ma che sembra essere destinata ad aumentare nella prossima stagione considerando la cessione dei diritti di immagine.
Ma quanto può guadagnare un arbitro?
Come scritto da Calcio e Finanza, per prima cosa un arbitro firma un contratto annuale per la propria cessione dei diritti e questa cifra varia in base alla propria esperienza. Per esempio chi è al primo anno può percepire 20mila euro, chi è internazionale può arrivare a 90mila euro.
Oltre a questa cifra, c’è un compenso per ciascuna partita. Un direttore di gara riceve 4mila euro a match. Un assistente può arrivare a 1.400 euro, il quarto uomo a 500 euro, il Var a 1.700 euro e l’Avar a 800 euro. Tutti soldi che hanno portato alla formazione della classifica scritta in precedenza.