Tra le misure al vaglio del Governo per contrastare il caro benzina, alternative al taglio delle accise, c’è un bonus benzina per i redditi bassi
Arriva un nuovo annuncio da parte del governo Meloni. La novità infatti potrebbe riguardare la possibilità di mettere in campo un aiuto economico per le famiglie italiane, per supportarle nelle spese del carburante salito oramai, in concomitanza con il periodo delle vacanze, a livelli insopportabili.
Il nuovo bonus potrebbe far seguito a quello introdotto nel cosiddetto Decreto Ucraina, varato nel marzo scorso. All’epoca si trattava di un bonus benzina che i datori di lavoro privati potevano assegnare ai propri dipendenti per l’acquisto di carburante o per la ricarica dei veicoli elettrici, senza che lo stesso concorresse alla formazione del reddito, nel limite di 200 euro annui per beneficiario.
Un nuovo bonus contro il caro carburante
Lo sanno bene gli italiani che hanno visto il prezzo dei carburanti salire alle stelle proprio in concomitanza con le partenze per le vacanze. Una situazione difficile che il Governo ha provato a frenare in qualche modo introducendo, ad esempio, la novità dei cartelli con il prezzo medio su base regionale del carburante, esposto obbligatoriamente dai distributori, che però non ha assolutamente scoraggiato le compagnie petrolifere a imporre prezzi fuori logica ai propri distributori. Ora il Governo è tornato a studiare un qualcosa che possa calmierare il prezzo alla pompa e, non potendo agire sulle accise, che priverebbero di un importante gettito fiscale le casse dello Stato e non ripartirebbero in maniera equa lo sconto, ed è tornato a ragionare su un possibile bonus fiscale. Grazie all’aumento del petrolio e quindi dei rifornimenti, il governo ha incassato fino ad oggi poco più di 2 miliardi di Iva in più del previsto. La spinta di ampi settori della maggioranza è quella di “restituire” queste somme agli automobilisti.
Ecco un nuovo bonus
Quindi, se il taglio delle accise non è possibile, al suo posto potrebbe essere proposto un bonus benzina simile alla Social card per la spesa di beni di prima necessità. La proposta in questo momento allo studio è un bonus benzina destinato soltanto ai redditi bassi per attutire l’aumento del prezzo al distributore ormai arrivato stabilmente a ridosso dei due euro al litro per la verde. La soluzione al vaglio è quindi molto simile ad altri bonus erogati dallo Stato o direttamente dall’Inps in questi ultimi mesi. Come il “bonus anti-inflazione” da 150 euro, stabilito dal decreto aiuti-ter dello scorso anno e, in parte, versato proprio questo mese. Il bonus da 150 euro è andato a tutti i lavoratori dipendenti, agli autonomi e ai pensionati con un reddito lordo annuo inferiore a 20 mila euro, ed è stato pagato direttamente dall’Inps. Un aiuto che allo Stato costerebbe meno di due miliardi di euro, una cifra molto simile dunque, a quella incassata dallo Stato con il gettito extra dell’Iva.