Puntuale come le tasse, anche quest’anno arriva l’influenza. Ma vediamo che caratteristiche avrà e come riconoscerne i sintomi
L’influenza australiana è il malanno di stagione del 2022/2023, ribattezzato così, per indicare il primo luogo di diffusione. Una patologia delle vie aeree, che colpisce soprattutto i bambini e si manifesta con sintomi simili a quelli del Covid-19.
È ancora presto per fare previsioni, tuttavia l’esordio precoce osservato nell’emisfero sud suggerisce un cambiamento dell’andamento stagionale rispetto alle stagioni precedenti alla pandemia e potrebbe ripetersi nell’emisfero nord.
L’ Oms America spiega che: “La stagione influenzale nell’emisfero sud è arrivata quasi un mese prima del solito”. Ma, per fortuna, anche se dovesse arrivare in anticipo in Italia le previsioni dicono che quest’anno l’intensità dovrebbe essere meno pesante rispetto allo scorso anno. Dovrebbe produrre circa 6 milioni di casi nel nostro paese, a cui si aggiungeranno quei 10 milioni di forme parainfluenzali e anche il Covid. L’influenza è una malattia respiratoria causata da virus che infettano le vie aeree, naso, gola e polmoni, il cui contagio segue un andamento tipicamente stagionale: in Italia, il picco si registra generalmente da dicembre a fine febbraio. Una patologia a cui sono soggetti soprattutto i bambini, con sintomi simili a quelli del Covid-19. Vediamo come distinguerli e con quali cure intervenire.
l periodo di incubazione dell’influenza, solitamente, è di uno o due giorni dal contagio. I sintomi tipici compaiono improvvisamente e consistono in febbre alta (fino a 40°), brividi, mal di testa, mal di gola, dolori muscolari e ossei, stanchezza, tosse secca, mal di testa e inappetenza.
Se non è presente la triade costituita un repentino rialzo della temperatura, oltre i 38°C, disturbi generali e almeno un sintomo respiratorio, ci si trova di fronte a una sindrome parainfluenzale o a un semplice raffreddore. I bambini fra i 6 mesi e i 5 anni, insieme agli anziani e alle donne in gravidanza, sono i soggetti più fragili e, di conseguenza, da tenere sotto controllo. Ma come distinguerla dal Covid? La differenza è nel ceppo di virus originario, ma a parte questa distinzione, i sintomi dell’uno e dell’altro disturbo delle vie respiratorie sono molto simili: febbre, tosse, stanchezza. Attenzione alla prevenzione, che rimane sempre l’azione principale contro l’influenza australiana e prevede la vaccinazione e le consuete misure di protezione personale: Lavare spesso le mani, coprire naso e bocca con un fazzoletto quando si starnutisce, usare le mascherine, evitare luoghi troppo affollati, arieggiare i luoghi chiusi.
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