Con il secondo figlio si va verso un assegno unico decisamente più alto: come cambiano le regole nel corso del 2024?
Pare proprio che le regole per quello che concerne l’assegno unico cambiano a cominciare dal secondo figlio almeno per quello che prevede la legge nel 2024. Si tratta infatti di una delle proposte che il Governo vuole inserire nel nuovo pacchetto di norme dedicate alla famiglia.
“Abbiamo deciso di affrontare il tema della crisi della famiglia in tutti i suoi aspetti in primis il calo demografico. Abbiamo solo il 30 per cento di famiglie con figli, un altro 30 per cento è di famiglie monoparentali, con una serie di bisogni sui quali lo Stato dovrà far fronte e un 30 per cento di famiglie senza figli” queste le parole del ministro per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità, Eugenia Roccella, intervenendo agli Stati generali della Basilicata di Fratelli d’Italia.
Il lavoro che il Governo ha intenzione di svolgere è quello eliminare al principio il problema legato alla libertà genitoriale: tutte le persone devono infatti essere messe nelle condizioni economiche di potere fare una famiglia e da qui nasce la volontà di una implementazione per l’assegno unico.
Assegno Unico: il Governo a lavoro per aiutare le famiglie
“Il problema è il desiderio di fare figli che non viene realizzato, un problema di libertà genitoriale, per cui dobbiamo creare intorno a loro le condizioni mettendo in campo, come abbiamo fatto nella prima finanziaria con l’implementazione dell’assegno unico” ha poi continuato sempre il Ministro nel corso del suo intervento.
E quindi, qualora la decisione del Governo venisse portata a termine, le prime indiscrezioni vogliono che il pacchetto dedicato a famiglia e natalità dovrebbe costare sui 4-5 miliardi e una parte delle risorse potrebbero arrivare proprio dai soldi risparmiati sull’assegno unico nel 2023, pari a circa un miliardo.
Si tratta di una vera e propria ipotesi che dovrebbe andare in scena per il 2024, il desiderio quindi è quello di fare scattare le maggiorazioni già dal secondo figlio e non dal terzo o dal quarto come è stato fino al 2023.