L’attaccante venduta al Manchester United per 85 milioni di euro dopo aver trascorso soltanto 12 mesi a Bergamo. Non è il primo caso…
Lungimiranza. Prende calciatori di prospettiva e ha grandi capacità nel rivenderli una volta che li ha valorizzati. Benvenuti nell’officina di Bergamo: si chiama Atalanta e ha appena centrato un altro colpo in uscita. Tanti cari saluti a Rasmus Højlund, attaccante danese appena ceduto al Manchester United per la “modica” cifra di 85 milioni di euro.
È soltanto l’ultimo caso di un giocatore comprato a una cifra relativamente bassa e dato via successivamente, dopo aver ricevuto un’offerta monstre. Il classe 2003 era stato acquistato dallo Sturm Graz soltanto un anno fa per 17 milioni di euro. Non pochi per un ragazzo di soli 19 anni, per carità, ma niente a che vedere con la valutazione che i Red Devils hanno sborsato per assicurarsi il suo cartellino. Ora il suo Sartori-Gasperini avranno il compito di sostituirlo sul mercato: c’è tutto il budget – e soprattutto la competenza – per non sbagliare il successore e proiettarsi alla prossima Serie A con intenzioni ambiziose.
Negli ultimi anni l’Atalanta è cresciuta a dismisura e si è assestata nelle zone alte della classifica. Ormai non è più una sorpresa. Merito di un lavoro che parte da lontano e che ha portato i suoi primi frutti grazie agli investimenti fatti nel settore giovanile. Tanti baby cresciuti nel vivaio di casa, poi venduti e quindi trasformati nel budget necessario per intraprendere il percorso di crescita esponenziale.
Il primato è di Højlund, ma quanti altri esempi
Gli 85 milioni di euro dallo United per Højlund rappresentano il record come cessione più remunerativa nella storia dell’Atalanta. E dire che di partenze “convenienti” ce ne sono state tantissime negli ultimi 5-6 anni. La top-ten appartiene a profili completamente diversi tra di loro: alcuni sono calciatori comprati e poi rivenduti, altri invece sono prodotti del proprio settore giovanile. È il caso di Andrea Conti, ora difensore della Sampdoria: pagato 0, venduto al Milan nel 2017 per 24 milioni di euro.
Stesso discorso per Alessandro Bastoni, cresciuto prima in prestito al Parma, poi a titolo definitivo all’Inter nel 2019: 31 milioni di euro il prezzo per salutarsi e centrare una plusvalenza enorme. Alla lista va aggiunto Gianluca Mancini, una delle colonne difensive della Roma di Mourinho: nel 2019 venne ceduto per 23 milioni. Nel 2017 era costato 2 milioni dal Perugia. Ancora più sorprendete il prezzo di Amad Diallo, arrivato per pochi spicci e venduto come Højlund al Manchester United: per lui il club inglese pagò 21,3 milioni di euro. E in prima squadra non è che avesse giocato così tanto, anzi…
Kulusevski esploso al Parma, poi ceduto alla Juventus
Nessun club vende come l’Atalanta. Di esempi ce ne sono ancora tantissimi: Dejan Kulusevski, pagato 3,5 milioni, fece una stagione straordinaria al Parma e venne ceduto direttamente alla Juventus: 35 milioni di euro per lo svedese. Cristian Romero, pagato 16 milioni dal Genoa, è stato rivenduto a 50 milioni al Tottenham. E poi ancora: Robin Gosens arrivò per 1,2 milioni ed è finito all’Inter per 28 milioni. Chiudono la top-ten delle migliori cessioni Frank Kessie, pagato 1,5 milioni e andato via a 32 milioni (al Milan) e Bryan Cristante, pagato 5 milioni e rivenduto a 26 alla Roma. Una sfilza di affari incredibili a cui andrebbero aggiunti anche i nomi di Gagliardini, Castagne, Caldara, Barrow e Pessina. L’Atalanta compra bene. Vende ancora meglio.