Uno scandalo travolge il football australiano. Lo sport più amato e seguito nel paese, insieme al rugby. Ben più del calcio, per intenderci. Ma cosa è successo esattamente?
Un vero e proprio scandalo che ha creato rabbia e indignazione in Australia. L’AFL, il campionato di football nazionale che si gioca diciotto contro diciotto, su campi di forma ovale, non esiste fuorigioco e il movimento della palla è libero.
Somiglia un po’ al rugby e un po’ al calcio gaelico, ma è una peculiarità dell’Australia e di tutta l’Oceania. Sport seguitissimo quindi a Sidney e dintorni, sport scosso da quanto accaduto nei giorni scorsi. Quaranta giocatori, tra i quali alcuni molto famosi, sono stati oggetto di un attacco hacker che ha pubblicato in rete contenuti personali: foto, messaggi privati, video anche molto intimi che hanno fatto in fretta il giro del web. Almeno per qualche ora. Sì perché le autorità sono intervenute in fretta e nel giro di meno di ventiquattro ore hanno eliminato il link che consentiva l’accesso ai contenuti privati dei giocatori. Giocatori che spesso erano riconoscibili da alcuni dettagli, come tatuaggi. L’AFL è subito intervenuta su quanto accaduto: “Sosteniamo e sosterremo i nostri giocatori mettendo a loro disposizione i nostri servizi legali e qualsiasi altro supporto di cui abbiano bisogno. Tuttavia, ora è il momento di lasciare che la polizia faccia il suo lavoro e, da parte nostra, saremo lì per aiutare in ogni modo possibile”.
Le forze dell’ordine sono ancora a caccia di coloro che hanno diffuso i contenuti privati dei giocatori. Secondo la legge australiana, i responsabili rischiano un processo e multe salatissime, fino a 680 mila dollari. L’amministratore delegato della AFL Players’ Association, Paul Marsh, ha dichiarato in una dichiarazione pubblicata da diversi media: “Questo è un atto spaventoso e disgustoso. Non so se i giocatori siano stati hackerati o se abbiano condiviso queste immagini con persone di cui pensavano di potersi fidare. In ogni caso, si tratta di una chiara violazione della loro privacy”. Nessun giocatore, tra quelli coinvolti, ha voluto rilasciare dichiarazioni ufficiali, anche sell’Herald, ha contattato uno di loro che si è detto “molto preoccupato” per quanto accaduto.
Jimmy Bartell, leggenda di Geelong, ha parlato durante il programma radiofonico 3AW Breakfast: ”Chiunque abbia fatto questo è davvero spregevole e disgustoso. Spero che venga preso presto”. Non è l’unico ad auguraselo.
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