Un sensore rivoluzionario risolverà il vero problema delle auto elettriche, quello della scarsa durata degli accumulatori di energia installati a bordo
La vera e propria sfida delle automobili elettriche è legata alla durata delle batterie, nonché della vita utile di queste. Stanno nascendo un po’ ovunque, grazie alla tecnologia, nuovi sistemi in grado di monitorare un particolare aspetto che riguarda gli accumulatori. Capire lo stato di salute delle batterie e agire di conseguenza.
Nei mesi scorsi il Parlamento europeo ha deciso di proibire la vendita delle auto con il motore endotermico a partire dal 2035 per stimolare la cosiddetta transizione ecologica a favore delle motorizzazioni ibride o full-electric. Una vera e propria rivoluzione per il mercato delle automobili.
Nel mercato automobilistico si sta procedendo a passo spedito verso una vera e propria rivoluzione. Già da un paio di anni sono arrivati sul mercato, presentate da tutti i vari costruttori, tanti modelli di auto con motorizzazioni ibride o elettriche per arrivare al passo con i tempi, quando nel 2035 verranno fermate definitivamente le vendite delle auto con il motore a scoppio. Gli automobilisti, anche in virtù di misure sempre più restrittive imposte dai comuni sulle emissioni di CO2, lentamente stanno assorbendo questa rivoluzione, ma restano ancora tante le incognite legate all’utilizzo delle auto elettriche. Una su tutte la durata delle batterie che restano il più grande problema da affrontare e da risolvere per i costruttori. Infatti quando si viaggia in elettrico, soprattutto i primi tempi, si tende a tenere sempre un occhio sulla percentuale di carica della batteria. Non necessariamente per timore di restare a piedi, ma per avere la percezione sull’efficienza del powertrain e per una conseguente migliore gestione delle ricariche.
Ma dal Regno Unito, anzi per la precisione dal Galles, potrebbe arrivare a breve la soluzione per aiutare le batterie a durare più a lungo. Sulle batterie agli ioni di litio infatti sono in corso degli studi in ogni angolo del Pianeta e un nuovo ritrovato arriva dalla Metis Engineering, la start-up gallese con sede a Bristol, specializzata nella realizzazione di sensori e dispositivi applicabili pure nel settore automotive. È suo infatti il sistema Cell Guard, preposto al controllo e al monitoraggio della batteria, che promette di rivoluzionare la fase di verifica dello “stato di salute” delle batterie delle auto elettriche. I normali sensori montati fino ad oggi sulle batterie in genere prendono in considerazione solo la tensione e la temperatura. Cell Guard, invece, va a monitorare molti parametri, ad esempio lo sfiato delle celle. Lo stato di sfiato delle celle è particolarmente importante da tenere d’occhio, poiché è uno sei segnali principali di guasti gravi alle batterie. Il nuovo ritrovato inoltre prende in considerazione anche le eventuali variazioni di pressione alla differenza di potenziale, il grado di umidità, oppure il punto di rugiada, cioè il momento in cui si crea la condensa che può provocare un cortocircuito al sistema. Tutti questi parametri ambientali sono utilissimi per garantire il funzionamento regolare delle batterie delle auto elettriche.
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