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Tecnologia

Auto elettriche: arrivano le sanzioni per i furbetti delle colonnine

Con il diffondersi continuo delle auto elettriche, arrivano anche le prime sanzioni sul giusto utilizzo delle piazzole di ricarica

Le auto elettriche si sono riaffacciate nelle nostre vite dopo un discreto numero di anni, entrando a piedi uniti nelle nostre abitudini, nella speranza che possano aiutarci a migliorare il nostro modo di vivere, in tutti i sensi.

Le regole per la sosta alle colonnine di ricarica – Notizie.top –

Possedere auto elettriche comporta dei costi di ricarica e sanzioni, che scattano qualora si occupi una colonnina oltre il tempo necessario a ricaricare il proprio veicolo. Una delle cattive abitudini che hanno portato le nuove motorizzazioni imposte dalla svolta green

Arriva la transizione ecologica

Ma vediamo come e quanto tutte le infrastrutture necessarie alla buona riuscita del progetto si stanno adeguando. In realtà è da gennaio 2017 che con il DL 257 del 16 dicembre 2016 del Codice della Strada si è provveduto a modificare l’articolo 158, contenente le regole di soste e fermate consentite e vietate, aggiornandosi così all’arrivo di questo tipo di vetture. Ma vediamo prima la questione più importante: i costi relativi alle auto elettriche. Fattore fondamentale per questa valutazione è certamente il costo per l’utente dell’energia erogata dalle colonnine pubbliche. La maggior parte dei gestori applica delle “tariffe a tempo”, ossia legate ai minuti di utilizzo della stazione di ricarica. I prezzi sono variabili in base al provider che offre il servizio, o al tipo di formula di pagamento che si sceglie, ovvero l’opzione abbonamento, che permette di risparmiare un po’, o quella della ricarica a consumo. Il costo medio dell’energia elettrica domestica è pari a 0,50 euro/kWh, contro un costo medio di 0,80 e più euro/kWh praticato alle colonnine pubbliche per la ricarica soprattutto presso i punti di ricarica veloce.

Arrivano le multe per le soste inopportune alle colonnine – Notizie.top –

I tempi di ricarica

Appunto, altro fattore da valutare è proprio il tempo di ricarica, perché i motori elettrici di nuova generazione potrebbero impiegare davvero tante ore a ricaricarsi presso le colonnine classiche, quindi a un costo più contenuto, ma dovrebbero necessariamente utilizzare le fast charge, pena la stessa disponibilità dell’autovettura! Passiamo poi al Decreto Infrastrutture e Trasporti che ha cercato di mettere in ordine la questione della sosta delle auto elettriche: in sintesi, si prevede una multa di 87 euro per chi sosta negli spazi adibiti a ricarica con un veicolo elettrico non in carica, oppure prolunga la sosta per più di un’ora dal completamento della ricarica. La multa scende a 41 euro se l’infrazione viene commessa con un ciclomotore o un motoveicolo a due ruote. Finora il rischio dipendeva unicamente da eventuali tariffe maggiorate in caso di sosta non necessaria, decise dal singolo operatore. Una sorta di multa da parte del gestore che, scaduto il tempo utile alla ricarica, applica una tariffa al minuto maggiorata per occupazione indebita della colonnina. Sovrapprezzo che non si applica dalle 23:00 alle 7:00 del mattino, ma solo per le prese “lente”. Infatti, la notte è consentito lasciare il proprio veicolo in ricarica dalle 23 alle 7, a prescindere  dal termine della ricarica effettiva. La ratio è naturalmente nel fatto che se la ricarica termina alle 3.00 di notte non è ragionevole dover scendere per spostare l’auto. Però, l’agevolazione notturna non vale per le colonnine fast charge, quelle con ricarica veloce.

La multa è prevista anche per i veicoli non elettrici che sostano sulle aree di ricarica e partono da 40 a 164 euro per i veicoli a 2 ruote e da 85 a 338 euro per gli altri che diventano 28 e 59 se pagati entro 5 giorni. Non vengono detratti punti dalla patente come nel caso sosta sui parcheggi dei portatori di handicap, delle fermate di taxi e autobus o di aree destinate ai mezzi di soccorso.

Mauro Simoncelli

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