La decisione di un giudice in merito a un episodio successo su un treno sta facendo molto discutere: ecco la sentenza.
Nelle scorse settimane un caso giudiziario ha sollevato una vera e propria polemica e soprattutto delle domande su cosa vuol dire violenza sessuale. In questo caso, un capotreno è stato condannato ad una pena dieci mesi e venti giorni di reclusione per un gesto che l’imputato un saluto amichevole, ma che per la donna si è trasformato in una molestia. L’uomo durante alcuni controlli aveva scoperto una passeggera senza biglietto e, anziché infliggerle una sanzione, aveva deciso di farle pagare soltanto il viaggio.
L’errore, però, è stato commesso dopo. Il capotreno, infatti, ha deciso prendere la mano della donna e portare la passeggera verso il suo volto. Secondo il racconto della signora, l’intenzione dell’uomo era di baciarla sulle labbra, ma lei è riuscito ad evitare il tutto girando il viso.
La versione dell’imputato è completamente differente: il capotreno ha sempre sostenuto di volerle dare un bacio sulla guancia in modo amichevole. In vicende simili spesso prevale la versione della persona vittima, che in un primo momento non aveva manifestato assolutamente risentimento nei confronti dell’uomo, anzi, lo aveva ringraziato per il favore. I due avevano addirittura scherzato insieme.
Tuttavia, per il giudice il lieto fine non c’è. La Corte, nel tentativo di evitare equivoci, ha sottolineato che un bacio sulla guancia costituisce una forma di violenza sessuale se non c’è consenso. Nella sentenza è precisato che “non si può trovare alcuna pretesa natura consuetudinaria nel bacio sulla guancia tra due individui che prima del gesto erano sconosciuti l’uno per l’altro e che si erano trovati a parlare solo per la regolarizzazione amministrativa del titolo di viaggio“.
Questa decsione ha portato importanti questioni sul confine tra interazioni sociali e comportamenti inappropriati. L’essere d’accordo è la pietra angolare di ogni interazione sessuale, e il mancato rispetto di quanto detto prima costituisce una violazione dei diritti e della dignità di una persona.
La decisione della Suprema Corte permette di arrivare ad un un importante chiarimento giuridico: anche se alcuni gesti affettuosi come il bacio sulla guancia possono essere considerati usuali tra individuati che hanno un rapporto consolidato o una relazione di familiarità, la stessa cosa non vale per situazioni in cui le persone coinvolte non si conoscono tra loro o hanno appena iniziato a parlare.
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