Barbera, Legambiente:” La pesca intensiva mette a rischio anche il futuro dei pescatori”

In un’intervista Federica Barbera spiega perchè tornare ad avere un ambiente marino sano potrà garantire il futuro degli stessi pescatori

L’attuale sistema della pesca è una trappola. In tutti gli oceani gli stock ittici commerciali sono in grave difficoltà a causa della pesca eccessiva e spesso distruttiva: a livello globale il 93% degli stock è completamente o eccessivamente sfruttato e il Mediterraneo, un mare chiuso, delicato e ricco di biodiversità, è proprio uno dei mari più a rischio.

Il problema della pesca a strascico – Notizie.top –

I nostri mari hanno un disperato bisogno di protezione. Da un lato c’è l’inquinamento da plastiche contro il quale per fortuna si moltiplicano le iniziative. Ma dall’altro persistono tipi di pesca che non sono assolutamente sostenibili. E dire che una possibile soluzione sta proprio in quei modelli di (piccola) pesca tradizionale che caratterizzano la nostra cultura.

Una pesca sostenibile

La pesca sostenibile torna al centro del dibattito. La Commissione europea ha proposto un nuovo approccio per una blue economy sostenibile nell’Unione europea che riguarda le industrie e i settori legati agli oceani, ai mari, alle coste, alla pesca e all’acquacoltura. La regolamentazione del settore è del tutto inadeguata e i controlli sono insufficienti e ciò favorisce e alimenta il proliferare della pesca illegale, non regolamentata, che mette a rischio l’intero ecosistema marino e i posti di lavoro di chi da generazioni ha fatto della pesca il proprio lavoro. “Il vero nemico della pesca è la pesca indiscriminata che ha reso i nostri mari più poveri e gli habitat più degradati”, ha le idee molto chiare Federica Barbera dell’Ufficio Aree Protette e Biodiversità di Legambiente in una intervista al quotidiano Il Messaggero“. “L’Unione Europea non è il nemico della pesca, ma in realtà l’obiettivo finale è quello di rendere i nostri mari migliori, cosicché anche gli stock ittici abbiano modo di crescere e questo va a favore della pesca” ha aggiunto.

La pesca, un mestiere a rischio – Notizie.top

Non è soltanto un problema della pesca a strascico

La pesca moderna è fatta di imbarcazioni enormi, di equipaggiamenti sofisticati, di sonar che scovano anche il più piccolo dei pesci negli abissi degli oceani. Pescherecci con reti che possono raggiungere anche 600 metri di lunghezza, in grado di pescare anche 300 tonnellate di pesce al giorno, attrezzate per la lavorazione e il congelamento a bordo del pescato e capaci di navigare anche per grandi distanze con enormi carichi di pesce. “Servono infatti misure che regolamentino questo dispiegamento di forze che utilizza la pesca a strascico” spiega ancora Federica Barbera, “misure che puntino a migliorare la sostenibilità del settore della pesca e dell’acquacultura, che non devono essere osteggiate da tante associazioni, perchè in realtà mirano a mettere in campo le migliori strategie congiunte per eliminare la pesca a strascico di fondo in tutte le aree marine protette entro il 2030. L’unico modo per garantire ancora un futuro a medio e lungo termine per garantire un futuro ai pescatori”, ha concluso la Barbera.

Gestione cookie