Nel momento più delicato di una carriera da predestinato, l’ex finalista di Wimbledon ritrova la vittoria in un match durato tre giorni
Matteo Berrettini ha vinto il derby italiano contro Lorenzo Sonego e approda al secondo turno di Wimbledon. Un match durato tre giorni a causa della pioggia, che ha visto prevalere il tennista romano col punteggio di 6-7 6-3 7-6 6-3.
Erano passati quasi tre mesi, 85 giorni per l’esattezza, dall’ultima vittoria di Matteo Berrettini nel circuito Atp. Era il 12 aprile e il romano vinceva al secondo turno a Montecarlo contro Francisco Cerundolo. Da allora, il calvario di un nuovo infortunio agli addominali e la paura per il futuro della carriera.
Era un derby. Un derby tra amici. Il primo turno del torneo di Wimbledon tra Matteo berrettini e Lorenzo Sonego, non era una partita come le altre neanche prima di scendere in campo, poi è diventata una partita incredibile, che entrambi gli azzurri non dimenticheranno tanto facilmente. Il punteggio finale recita 6-7, 6-3, 7-6, 6-3 per 3 ore e 19 minuti complessivi, seppure intervallati da diversi stop per il meteo londinese. Sonego aveva vinto al tie break (7-5) il primo set giocato martedì 4 luglio. Ieri, mercoledì, Berrettini si era ripreso vincendo il secondo set e il tie break del terzo (9-7). Oggi l’ennesima ripartenza, con il torinese che ha perso il servizio lasciando allungare Berrettini sul 4 a 2. Da quel momento il finalista di Wimbledon 2021 ha difeso il vantaggio fino a chiudere il match. Al secondo turno ora il tennista romano affronterà l’australiano Alex De Minaur, che ha battuto in 4 set il belga Coppejans. Un match impegnativo, ma dopo la vittoria di oggi si può essere ottimisti.
La pattuglia di tennisti azzurri negli ultimi anni si è fatta molto agguerrita e pericolosa per tutti gli avversari. Da Sinner, a Musetti fino a Sonego stanno scalando le posizioni del ranking Atp torneo dopo torneo. Ma è indubbio che il primo a segnare la rinascita del tennis italiano è stato in questi anni proprio Matteo Berrettini, arrivato fino alla posizione numero 6 al mondo. Molti i tornei vinti, uno su tutti il Queen’s di tre anni fa che fece da preludio a una splendida finale giocata sull’altra erba, quella più prestigiosa di Wimbledon, contro Novak Djokovic. Poi una serie di infortuni a catena ne hanno fiaccato la potenza di gioco, ne hanno offuscato la mente e frenato una carriera lanciata verso la vetta. Proprio le lacrime dopo la sconfitta a Stoccarda, contro lo stesso Sonego, erano suonate come un segnale quasi di resa. La vittoria in tre giorni nel primo turno nel torneo che ama di più possono segnare un nuovo punto di partenza per il tennista romano, perchè Matteo aveva bisogno di tornare. Aveva bisogno, lo aveva detto lui stesso, di provare di nuovo le emozioni del campo, l’adrenalina, la paura, l’urlo della gente.
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