Bing Chat disponibile anche per Safari e Chrome

Bing Chat è disponibile da questo momento anche per Safari e Chrome: Microsoft ha rilasciato questa importante novità.

Si tratta di una notizia davvero molto importante, inseguito alla presentazione di Bing Chat Enterprise, Microsoft, ha rilasciato nelle scorse ore una nuova e importante notizia che ha proprio a che fare con l’intelligenza artificiale.

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Si tratta di un particolare basato su OpenAi, ovvero il servizio che al momento sta per diventare realtà anche su Google e su Safari: ad averlo confermato è stata proprio la segnalazione delle ultime ore che è stata vista sul pop-up nella batta delle applicazioni di Windows 11 e 10, usato per avvisare gli utenti della possibilità di provare Bing AI sul browser della Grande G, e una successiva conferma da parte dello stesso colosso di Redmond.

Cerchiamo di entrare nel particolare della questione e di scoprire però qualche caratteristica in più che lo riguarda cosi che anche gli utenti possano essere preparati a tale riguardo.

Bing su Safari e Chrome: ma come funziona?

Come detto prima è tempo di importanti novità in casa dell’Intelligenza artificiale e infatti Bing Chat con il supporto della stessa sarà quanto prima disponibile per Safari e Chrome.

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Ebbene, cosi come riporta Windows Lates: “Bing AI alimentato da GPT-4 è già disponibile per gli utenti di Microsoft Edge dalla fine di febbraio 2023 e ora sta per ottenere il supporto su tutti i browser, in primis Google Chrome e Safari di Apple. L’avviso sopra citato ha iniziato a comparire in questi giorni e consente agli utenti di accedere a Bing AI in Google Chrome anche con il supporto nativo alla modalità oscura, altra novità su cui Microsoft sta lavorando”.

Insomma si tratta davvero di qualcosa di importante che da un certo punto di vista pare cambiare anche il modo di utilizzare e sviluppare la tecnologia e non è finita qua: Microsoft sta lavorando attivamente a una nuova funzionalità chiamata “Nessuna ricerca”. Ovvero una soluzione che riesce a bloccare l’accesso al motore di ricerca proprietario e permette a Bing di funzionare più velocemente senza effettuare la ricerca online delle informazioni necessarie per l’output.

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