Periodo nero per le famiglie e tra breve si rischia che potrebbe esserlo ancora di più con il caro energia
Si ricambia. E di nuovo, ma stavolta si va verso una giungla o il rischio sembra essere quello se non viene messo un freno. Già perché nel 2024 c’è l’addio al mercato regolamentato dell’energia e anche del gas che potrebbe portare a significativi cambiamenti nel panorama energetico italiano. L’Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) è attenta e ha avviato alcune procedure per attivare e implementare il Servizio a Tutele Graduali (STG) destinato ai clienti domestici che saranno ancora sotto Maggior Tutela.
Un passaggio quello dell’energia e del gas che dovrà essere tutelato e garantito nel migliore dei modi. Il 10 gennaio 2024 è il d-day e segnerà un punto di novità nel settore energetico italiano, con il passaggio imminente al mercato libero dell’energia elettrica. E non tutto è così positivo come vorrebbero far pensare. Una decisione che avrà ripercussioni e dei cambiamenti radicali sui contratti e bisognerà fare molto attenzione sulla scelta dei nuovi operatori energetici.
Le famiglie saranno costrette a rivedere ancora una volta i loro contratti e budget
Il Ministero dell’Ambiente ha dettato regole e movimenti affinché il passaggio sia graduale e ci sia soprattutto, quella che tanti chiamano una transizione consapevole dei consumatori domestici verso il mercato libero dell’energia elettrica. Ma dovrà fare attenzione che alcuni operatori non ci provino con offerte che vanno al di sopra dei prezzi e se ne approfittino. Il Decreto 169/2023, pubblicato il 18 maggio, stabilisce le modalità con cui coloro che entro il 10 gennaio 2024 non avranno scelto un’offerta di elettricità nel mercato libero, saranno trasferiti a una nuova tariffa.
Il problema è che molte famiglie italiane che attualmente sono sotto Maggior Tutela dovranno rivedere i loro contratti sull’energia durante il 2024. E i dati sono del 35% delle utenze domestiche attive, e questi dovranno dire addio alle tariffe fissate dall’Arera. Tutto, volenti o nolenti, dovrà essere fatto entro e non oltre il 10 gennaio 2024.