La calciatrice brasiliana è scoppiata in lacrime durante una conferenza stampa, lasciando sorpresi i giornalisti presenti. La veterana, che gioca nell’Orlando Pride, ha spiegato i motivi…
Lei si chiama Marta Vieira da Silva, ma nel mondo del calcio femminile è nota a tutti come Marta. Ha compiuto da poco 37 anni, è una delle veterane del Brasile.
L’avventura al Mondiale in Australia e Nuova Zelanda è andata male, le verdeoro sono state eliminate nel girone che comprendeva anche Francia, Panama e Giamaica. Un’eliminazione contro ogni pronostico. Era dal 1995 che il Brasile non veniva eliminato già al primo turno del Mondiale. Fatale lo 0-0 contro la Giamaica che ha qualificato proprio la nazionale caraibica. L’addio al Mondiale del Brasile, coincide però con la fine di un’era. Marta dice addio alla Nazionale ed è davvero la chiusura di un’epoca, perché la giocatrice classe ’86 ha davvero cambiato il mondo del calcio nel suo Paese. Lei che ha vinto sei volte il premio di miglior giocatrice del mondo, lei che ha il record di gol segnati ai Mondiali: 17 in sei edizioni (nel calcio maschile il record è di Miroslav Klose con 16) e a rendere l’idea di cosa sia stata Marta per il Brasile basta andare al Maracanã dove all’entrata c’è una sua gigantografia con scritto: “Obrigado, Rainha” e cioè “Grazie regina”.
La regina, in conferenza stampa, s’è commossa parlando della sua carriera: “E’ stato incredibile vivere questo sogno. La maggior parte delle ragazze ha molto talento e una strada enorme davanti a sé. Per loro è solo l’inizio. Finisco qui, ma loro continuano. L’anno prossimo c’è l’Olimpiade. Non smettete di parlare del calcio femminile, in Brasile e in tutto il mondo”. Lei che è stata pioniera del gioco nel paese. In Brasile, fino al 1979, il calcio era considerato legalmente “dannoso alla salute” delle donne e quindi vietato. Il calcio venne legalizzato e quindi consentito solo nel 1983. Nel 2018, l’ONU ha nominato Marta Ambasciatrice della Buona Volontà per le donne e le ragazze nello sport. Lei che è diventata fonte di ispirazione per migliaia di ragazze che vogliono giocare a calcio.
Non solo in Brasile, ma in tutto il mondo: “È logico che io sia molto felice di vedere tutto questo perché 20 anni fa, nel 2003, nessuno conosceva me e poco il calcio femminile. 20 anni dopo è cambiato tutto e sono un riferimento per tante donne in tutto il mondo”.
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