Bruce Springsteen ha un super fan di vera eccezione

Bruce Springsteen pare proprio avere un fan di vera eccezione che non si è mai perso un suo concerto. Di chi si tratta?

Più di 60 concerti in 40 anni di fede springsteeniana, 3 o 4 date per ogni tour del Boss, di qua e di là dell’Atlantico, in giro per l’Italia e per l’Europa. Un pellegrinaggio partito grazie a una passione per il rock e all’ascolto della registrazione di una trasmissione mandata in onda da una delle radio libere dell’epoca, la brianzola Radio Montevecchia.

Bruce Springsteen
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E’ proprio questa la storia di Pierluigi Gamba che al momento si può considerare a tutti gli effetti uno dei fan italiani più preparati sul grande cantautore conosciuto in tutto il mondo, è lui ad averlo raccontato a poche ore dal nuovo concerto in cui lui sarà ancora una volta presente.

Ho 71 anni e ho passato la vita andando ogni tanto a un concerto di Springsteen, sono nella media alta: 62 concerti. Se contiamo che dall’81 all’84 Bruce è stato fermo e che fa un tour ogni 2 o 3 anni, è una buona media” ha ammesso nella sua recente intervista e ancora: “La mia passione è nata il 5 luglio 1980. Avevo 28 anni, avevo terminato il militare da 3 mesi e avrei cominciato a breve a lavorare come medico al San Gerardo. Avevo già una passione per il rock: il 5 luglio ‘69 ero stato al concerto di Hyde Park dei Rolling Stones, in cui esordì Mick Taylor, poi ho visto dal vivo i Jethro Tull, i Creedence Clearwater Revival a Londra, i Genesis nel ‘75. Nel ‘71 ero al concerto dei Led Zeppelin al Vigorelli. Ma verso fine anni ‘70 ero in una fase di stallo musicale. Poi, il 5 luglio ‘80, ero a casa di un amico a vedere la finale di Wimbledon tra Borg e McEnroe; finita la partita l’amico mise su dei nastri che aveva registrato da una radio libera: a un certo punto arrivò una canzone e restai folgorato. Era Springsteen, era “Incident on 57th Street“, dall’album “The Wild, the Innocent & the E Street Shuffle”.

Bruce Springsteen, il suo fan si prepara per il nuovo concerto

Insomma ha sempre cercato di non mancare nemmeno ad un concerto del suo beniamino, lui che oggi ha settantuno anni e che si può definire il fan italiano più importante in assoluto.

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“Andai subito da Carillon Dischi a Monza, che aveva aperto da pochi mesi, e uscii con sottobraccio un bootleg di Springsteen, un triplo disco. Ho continuato a sentirlo per settimane. Tutti i giorni andavo a cercare altri bootleg di Springsteen. E così sono andato avanti per un po’, finché non è uscito “The River”, che ho immediatamente preso e consumato” ha rivelato nella sua intervista parlando proprio di quando per la prima volta capii di essere un grande appassionato del cantautore e ancora: “Per il tour di ‘Born in the Usa’ sono andato a Goteborg, in Svezia, per vederlo, poi a San Siro a Milano. Il giorno dopo con 3 macchine siamo andati a Montpellier, poi a Saint-Etienne e quindi a Parigi per 2 date, infilando 5 concerti consecutivi. Ogni volta è stata un’esperienza straordinaria. Dall’81 in qua non ho mai mancato un tour e l’ho visto in diversi concerti negli Usa. Ancora oggi non risparmia una goccia di sudore sul palco, è incredibile”.