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Curiosità

Bruciare sterpaglie in Italia è legale?

Quale sono le regole in fatto di sterpaglie in Italia? E’ davvero legale procedere alla bruciatura oppure no?

Non ci sono dubbi sul fatto che bruciare le sterpaglie sia certamente una abitudine molto diffusa in Italia specialmente nel momento della potatura che permette di fare pulizia e di liberarsi di quello che viene eliminato.

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Ma la domanda che sorge spontanea porsi è la seguente: è legale bruciare sterpaglie in Italia? Ebbene, per potere rispondere a questa domanda ci sono davvero dei particolari di cui tenere conto e diversi fattori: la tutela ambientale e della salute pubblica, che può essere minata da fumi e rischi di incendio. È poi fondamentale capire se le sterpaglie sono annoverate, o meno, tra i rifiuti, perché in questo caso non potrebbero essere smaltite bruciandole in autonomia.

Detto questo, entriamo nel vivo della questione e cerchiamo di capire qualche cosa in più partendo anche dalla legge che parla appunto di questo particolare e scoprendo che cosa prevede.

Bruciare sterpaglia è legale? Ecco quale sono le regole

Per potere rispondere a questa domanda bisogna mettere in mezzo il decreto legislativo n. 152/2006 del Codice dell’ambiente che dice: “le sterpaglie sono comprese in sfalci e potature, ossia i risultati dell’attività di manutenzione dei terreni. Ne consegue che le sterpaglie non sono considerate rifiuti, ma ciò non significa che possano essere sempre smaltite con la combustione”.

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Quindi in Italia è legale bruciare le sterpaglie secondo alcune condizioni, che sono:

  • Le sterpaglie derivano dalle normali attività agricolo-forestali oppure dalla manutenzione del verde pubblico effettuata dai Comuni:
  • i residui della combustione non devono essere pericolosi, per esempio perché contenenti sostanze chimiche nocive;
  • le ceneri risultanti dalla combustione devono essere impiegate in agricoltura o nella silvicoltura, ossia nella coltivazione dei boschi, come fertilizzante.

Per quello che invece riguardano i giardini privati, esiste il divieto assoluto, tranne alcuni casi:

  • La quantità giornaliera delle sterpaglie bruciate non deve superare i 3 metri steri (equivalenti a 3 metri cubi) per ettaro;
  • il residuo della combustione deve comunque essere impiegato nel terreno come concime o ammendante.

Quindi bruciare le sterpaglie è possibile ma solo a determinate condizioni, è quindi importante smaltire i rifiuti nei centri di competenza nel caso in cui non dovessero rientrare tra le eccezioni menzionate dal Testo unico.

Argia Renda

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