Un caso ha scosso il calcio francese. Non si tratta della violenza che spesso ha caratterizzato gli spalti della Ligue. Alcuni giocatori di Tolosa e Nantes hanno deciso di non aderire alla campagna anti-omofobia promossa dalla Lega e sono stati esclusi dalla partita in programma nello scorso weekend.
Un caso che sta facendo molto discutere e che divide. In Francia è dibattito aperto, posizioni contrastanti, sia sulle scelte dei giocatori che su quelle dei club coinvolti.
I fatti risalgono allo scorso weekend, quando in calendario era in programma la partita tra Nantes e Tolosa. Le squadre, così come tutte le altre delle leghe professionistiche francesi, avrebbero dovuto indossare – prima di iniziare la sfida – una maglia in supporto alla campagna contro l’omofobia promossa dalla Lega calcio francese. Omofobia che è un tema ancora esistente nel calcio e nella società francese (e non solo). Ma se la maggior parte dei calciatori non ha mosso alcuna opposizione all’idea di indossare la maglia, c’è chi invece ha detto no, opponendo un secco rifiuto. Si tratta di tre giocatori del Tolosa e uno del Nantes: Zakaria Aboukhlal, attaccante marocchino protagonista con la sua nazionale anche agli ultimi mondiali, Said Hamulic e Moussa Diarra del Tolosa; oltre a Mostafa Mohamed del Nantes. I giocatori non sono quindi stati convocati per la partita e quindi non registrati nelle distinte consegnate agli ufficiali di gara.
Caos in Francia, cosa sta succedendo
Il Tolosa ha anche emesso un comunicato ufficiale in cui esprime la propria posizione. E spiega la scelta di non convocare i tre calciatori in questione: “L’apertura al mondo è parte integrante del DNA del club. I nostri giocatori sono scelti per le loro qualità umane indipendentemente dalle loro credenze o convinzioni. Infine, il Tolosa Football Club desidera ricordare il suo impegno di lunga data nella lotta contro l’omofobia e ogni forma di discriminazione. Da oltre due decenni il Club ha intrapreso e sostenuto numerosi progetti per promuovere i valori del rispetto, della tolleranza e della condivisione”.
Aboukhlal era finito nell’occhio del ciclone anche per una presunta frase rivolta Laurence Arribage, vice sindaco di Tolosa e sottosegretario allo Sport, che stava tenendo un discorso per la vittoria della squadra in finale di Coppa di Francia. Arribage, visto il caos dei giocatori, avrebbe chiesto loro un po’ di silenzio. La risposta di Aboukhlal sarebbe stata: “A casa mia le donne non parlano così a un uomo”. Ma la ricostruzione di Rmc Sport è stata smentita dalla diretta interessata.