Questi mesi estivi di luglio e agosto sono stati quelli più caldi di sempre sulla Terra con ondate di calore che hanno creato non pochi problemi alle persone
Le temperature “africane” in Norvegia, gli incendi scoppiati per il gran caldo un po’ ovunque, il caldo estremo nell’area mediterranea, possono anche essere dovute a qualsivoglia cambiamento climatico o semplicemente a una ciclicità di eventi, fatto sta che in questa estate la morsa delle temperature bollenti ha messo a dura prova la resistenza dell’uomo.
L’essere umano ha avuto nel corso dei millenni la possibilità di abituarsi al mutare delle condizioni climatiche della terra e probabilmente ora ci dovremmo abituare a queste temperature facendo acclimatare l’organismo con piccoli rimedi e accorgimenti.
Fenomeni estremi
Il caldo intenso sta caratterizzando questa estate 2023. Fenomeni probabilmente più particolari perchè sono andati a colpire anche zone che da sempre consideriamo più fresche e immuni dalle ondate torride estive. I 35 gradi norvegesi o i 32 in Lapponia fanno capire la portata del fenomeno che costringe l’uomo ad adattarsi anche velocemente alla nuova situazione. Queste ondate di calore infatti saranno sempre più frequenti in futuro, ecco perché è importante sapere come proteggersi dai rischi che il caldo eccessivo pone per la nostra salute. A oltre 40 gradi, come si è registrato per più giorni in tante città del mondo dagli Stati Uniti al bacino del mediterraneo, il rischio del colpo di calore è molto probabile, soprattutto se non si prendono le giuste contromisure. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista dell’Accademia nazionale delle scienze americana, entro 50 anni, molti luoghi della Terra, soprattutto in Asia, Africa, Australia e Sudamerica, potrebbero diventare invivibili a causa delle temperature elevate e potenzialmente letali.
Le regole da seguire
Con queste temperature c’è bisogno di abituare il nostro organismo a sviluppare maggiore tolleranza al calore, con la prospettiva di vivere periodi di caldo sempre più intensi e prolungati, come d’altronde già fanno alcune popolazioni da sempre abituate a certe temperature. Infatti il corpo umano è in grado di proteggersi acclimatandosi. Le persone abituate al calore perché abituate a sopportare temperature estreme, dal momento che vivono da tempo in ambienti molto caldi, sudano di più, ma il loro sudore è più diluito, disperdono meno elettroliti e rischiano meno di finire disidratati.
Il modo migliore per costruire questa “tolleranza al calore” è quella di esporsi in sicurezza a brevi periodi di calore e umidità e aumentare gradualmente la durata dell’esposizione. Risulta evidente che la capacità di adattamento del corpo è influenzata da una varietà di fattori tra cui età, condizione fisica, farmaci assunti. Importante sapere poi che, dopo la fase di acclimatamento all’aperto, il corpo ha bisogno di tempo per riprendersi dallo stress da caldo, idealmente dormendo in un ambiente fresco. Senza questi periodi di recupero l’organismo può diventare meno resistente al calore durante le successive esposizioni, con il conseguente il rischio di vedere aumentare le possibilità di rimanere colpiti dalle malattie da calore.