Home Curiosità Cancellare i tatuaggi? Ecco che cosa serve

Cancellare i tatuaggi? Ecco che cosa serve

Che cosa succede quando ci si stanca del proprio tatuaggio? Si passa alla rimozione: ecco i passaggi.

“Pensaci prima di coprirti d’inchiostro” è questo l’avvertimento che in America si legge quando ci si va a fare un tatuaggio, un particolare a cui tutti dovrebbero sempre prestare attenzione a prescindere dal motivo che li spinge a farlo.

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Ad ogni modo, le accortezze di cui tenere conto sono diverse, tanto per cominciare andare da professionisti che utilizzano aghi, inchiostri e macchinari a norma di legge, e prendere le dovute precauzioni sia per la salute che per scongiurare il pericolo di volerli poi cancellare pagando un caro prezzo su più fronti.

Prima di procedere all’effettuazione del tatuaggio è prevista, in modo obbligatorio, la firma da parte del cliente (o dei genitori in caso di minorenni) di un consenso informato. È uno strumento importante perché da una parte il professionista che lo esegue si impegna a utilizzare materiali a norma e a rispettare le leggi sanitarie, dall’altra il cliente deve dichiarare, sotto la propria responsabilità, di non soffrire di allergie”queste le parole di Ketty Peris, consigliere della Società italiana di Dermatologia e Venereologia. Ad ogni modo cosa fare per la rimozione.

Tatuaggio, cosa fare per poterlo rimuovere?

“Il gold standard del trattamento è rappresentato dal laser Q-switch, ora disponibile anche in versione “pico”, ad indicare che l’alta energia è somministrata per tempi brevissimi, i picosecondi. Questo permette di colpire unicamente i pigmenti, evitando di provocare danni termici alle aree vicine. La rimozione è molto precisa e il dolore per il paziente è minore” chiarisce d’Angelo, dirigente medico presso la Chirurgia Plastica e Centro Grandi Ustionati dell’ospedale Cardarelli di Napoli.

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Per potere fare questi passaggi è necessario rivolgersi ai chirurghi plastici e dermatologi che abbiano la competenza e la giusta esperienza in questo ambito e che possano evitare di lasciare cicatrici o dei danni permanenti.

“Il numero di sedute e di conseguenza i tempi necessari dipendono dalle dimensioni e dalle caratteristiche del tatuaggio, in particolare da quanto è fitto. In generale, sono necessarie da 5 a 8 sedute, con un intervallo di un paio di mesi fra l’una e l’altra: è il tempo necessario alla cute per sbiadire il pigmento ed eliminarlo. Il trattamento non è completamente indolore e in base alle richieste del paziente può essere applicata una pomata anestetica. Per il mese seguente al trattamento, in caso di esposizione al sole, è necessario utilizzare un filtro a protezione” conferma infine l’esperto.

Detto questo, la domanda finale da porsi ha a che fare con il costo, sicuramente il tutto cambia anche in base alla grandezze e al numero di sedute che devono essere portate avanti. L’esperto del settore conferma: “Da 150 a 450 euro, in base alle caratteristiche del tatuaggio e allo specialista. Attenzione però: non è possibile rimuovere tutti i tatuaggi. Alcuni pigmenti, infatti, non vengono “raggiunti” dal raggio laser, che pertanto non riesce a disgregarli; è il caso di quelli di colore giallo e bianco”.

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