Canone Rai cambia tutto: dalla riduzione del costo al sistema di pagamento

Torna in primo piano la discussione sul pagamento del Canone Rai dopo l’audizione del Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, in Commissione vigilanza

A partire dal 2023, l’imposta sulla detenzione di apparecchi televisivi tornerà a essere un’imposta gestita in autonomia perché, come deciso dopo l’intervento della Ue, non si può chiedere obbligatoriamente ai fornitori di energia di riscuotere oneri non legati al proprio settore di mercato, né dunque ai consumatori di pagare nella stessa bolletta un costo legato a un servizio diverso.

Cambia il canone Rai – Notizie.top –

È da luglio 2016 che il canone di abbonamento alla televisione per uso privato viene rateizzato nella bolletta elettrica. Paga il canone di 90 euro ciascun cliente intestatario di un’utenza di energia elettrica nell’abitazione di residenza.

Le novità per il canone Rai

Dall’1 gennaio 2023 doveva cambiare il sistema di pagamento per il Canone Rai. Infatti, secondo quanto stabilito dalla Commissione Europea, la tassa sulla Tv doveva uscire dalla bolletta dell’elettricità in quanto ritenuta “un onore improprio” che andava ad appesantire i bilanci delle famiglie italiane. Quindi nel 2023 la quota del canone doveva essere corrisposta in un’unica soluzione oppure a rate, a scelta tra trimestrali o semestrali. Ma per ora tutto è rimasto invariato e il governo sta ancora studiando la soluzione migliore per assecondare il parere dell’ Unione Europea. Proprio nella giornata di ieri si è parlato della possibile riforma del canone Rai nell’audizione del Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, dove il titolare del MEF, al Senato, ha parlato delle discussioni in corso con la Commissione Europea sulla questione dell’eliminazione della tassa dalla bolletta dell’energia elettrica. “Si è cercato di verificare se l’eliminazione del pagamento del canone Rai rientrasse nella realizzazione dell’obiettivo del PNRR, in particolare della terza rata che prevede proprio la progressiva rimozione dell’obbligo per i fornitori di riscuotere oneri non collegati al settore dell’energia”.

Il Ministro del MEF Giorgetti – Notizie.top

Le possibili soluzioni

Ad oggi l’imposta Rai, che è di 90 euro annui, si paga attraverso l’utenza elettrica per 10 mesi, cioè 9 euro al mese. L’introduzione di questo meccanismo è avvenuta con il Governo Renzi, mediante la legge di stabilità 2016, a partire dal mese di luglio di quell’anno. Adesso l’idea è di riformare il meccanismo di pagamento. Il ministro ha portato all’attenzione della Commissione vigilanza diverse ipotesi per modificare il sistema di riscossione del canone. Tra le ipotesi di riforma del pagamento del canone Rai ci sarebbe quella di legarlo non più al possesso di una tv, ma di un’utenza telefonica. Ormai le nuove tecnologie permettono di vedere i programmi televisivi anche tramite smartphone e tablet. Qualora il presupposto impositivo dovesse essere il possesso di una utenza telefonica comporterebbe di ridurre il canone pro capite. Basti pensare che oggi il canone risulta pagato da 21 milioni di utenti e le utenze telefoniche attive sono circa 107 milioni”, ha detto Giorgetti.

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