Sono ormai decine i paesi italiani che, per evitare lo spopolamento e tentare di rilanciare i propri centri storici, mettono in vendita le loro case a un prezzo simbolico
A volte, nel silenzio dei nostri pensieri, immaginiamo una vita diversa, meno caotica, più rilassante, forse proprio più in linea con il nostro orologio biologico. Tanti anni fa c’è stata la corsa alle città, ma siamo proprio sicuri che sia stato un bene? Sempre di corsa, affannati, con debito di tempo qualsiasi cosa facciamo.
Ma adesso c’è un’alternativa: molti comuni italiani offrono delle case a un euro, o qualcosa in più, con la condizione di trasferirsi in questi luoghi, oppure con il vincolo di ristrutturare la casa. Le case a 1 euro sono un progetto sociale, immobiliare e urbanistico di grande successo, in cambio chi acquista si impegna a ristrutturare l’immobile, o ad abitarlo per un lungo periodo.
Un modo diverso di vivere
Queste offerte arrivano da tanti comuni sparsi in tutta Italia, ma prevalentemente dal centro sud, da piccole frazioni, comuni montani, quartieri storici e zone isolate. Spesso, parliamo di antichi borghi, di luoghi in cui si respira un’atmosfera di altri tempi, in cui si vive a ritmi più tranquilli e ci si saluta quando ci si incontra per la strada. O almeno così era prima che la maggior parte degli abitanti lasciasse le proprie case per cercare alternative al di fuori del proprio paese. Quindi, la ragione dietro a queste offerte molto vantaggiose è di evitare lo spopolamento e tentare di rilanciare queste piccole realtà, evidentemente abbandonate a favore delle città più grandi. L’iniziativa ha già riscosso notevole successo, soprattutto tra i giovani e comunque tra chi può lavorare da remoto. Queste persone hanno deciso di investire in case economiche in alcuni dei luoghi più belli d’Italia, ma non solo. Tutto ciò ha avuto anche una buona risonanza mediatica, tanto da attrarre anche stranieri interessati a questa possibilità.
Offerte comunque convenienti
Inoltre è molto importante anche dal punto di vista del patrimonio artistico, immobiliare e culturale, per non perdere una parte fondamentale della nostra storia. Gli acquirenti devono sostenere le spese di passaggio di proprietà, formalizzare il contratto di compravendita entro tre mesi dall’assegnazione, depositare un eventuale progetto di recupero e iniziare i lavori entro due anni dall’acquisto, nonché ultimare i lavori entro tre anni. A volte si deve stipulare una polizza fideiussoria di 5mila euro in favore del comune, della durata di 3 anni.
Ecco l’elenco dei comuni che offrono case a un euro:
Per il nord Italia: Albugnano (Piemonte) Borgomezzavalle (Piemonte), Carrega Ligure (Piemonte), Oyace (Valle d’Aosta), Milano (Lombardia) Pignone (Liguria), Triora (Liguria)
Per il centro: Fabbriche di Vergemoli (Toscana), Montieri (Toscana), Cantiano (Marche), Monte Urbano (Marche), Maenza (Lazio), Patrica (Lazio), Santi Cosma e Damiano (Lazio), Casoli (Abruzzo), Lecce nei Marsi (Abruzzo),Penne (Abruzzo),Pratola Peligna (Abruzzo),Santo Stefano di Sassanio (Abruzzo)
Per il sud: Castropignano (Molise), Candela (Puglia), Biccari (Puglia), Caprarica di Lecce (Puglia),Taranto (Puglia), Laurenzana (Basilicata), Acerenza (Basilicata), Chiaromonte (Basilicata), Ripacandida (Basilicata), Altavilla Salentina (Campania) Bisaccia (Campania), Pietramelara (Campania), Teora (Campania), Zungoli (Campania), Albidona (Calabria), Belcastro (Calabria), Bisignano (Calabria), Cinquefrondi (Calabria), Maida (Calabria), Rose (Calabria)
Per la Sardegna: Bonnanaro, Ollolai, Romana, Montresta,Nulvi
Per la Sicilia: Augusta, Bivona, Calatafimi Segesta, Caltagirone, Cammarata,Canicattì, Castel di Lucio, Castiglione di Sicilia, Corleone, Gangi, Grotte, Itala, Leonfronte, Mussomeli, Palma di Montechiaro, Petralia Soprana,Pettineo, Piazza Armerina, Racalmuto, Regalbuto, Salemi, Sambuca di Sicilia,San Cataldo, San Piero Patti, Saponara, Serradifalco, Termini Imerese,Troina,Valguarnera Caropepe.
