30Cellulare in aereo, da questa estate importanti novità in arrivo: tutto quello che serve sapere a riguardo
Molto probabile che questi siano gli ultimi giorni per la “modalità aereo“. O forse no? La cosa certa è che potrà continuare ad essere utile, in particolar modo per quando si vuole andare fuori dall’Europa. Ricordiamo che il 24 novembre dello scorso anno la Commissione Europea aveva deciso di dare il proprio “ok” definitivo per quanto riguarda l’utilizzo dei dispositivi connessi ad internet. Soprattutto per smartphone, smartwatch, tablet ed altro. Soprattutto durante il momento del volo.
A partire da questa estate ci sarà la possibilità di essere ancora più connessi del solito. Una buona notizia per i passeggeri che voleranno all’interno dell’Unione Europea. Gli stessi che potranno utilizzare il loro dispositivo elettronico in aereo, soprattutto per effettuare le chiamate. Questo è quello che fa sapere, con una nota ufficiale, la Commissione. A bassa quota ci si potrà agganciare alle antenne terresti: in alta, invece, solamente sugli aerei che attiveranno il servizio della ‘Picocell’.
La conferma arriva proprio dal commissario europeo per il mercato interno, Thierry Berton. Quest’ultimo ha specificato che il cielo non è più considerato un limite. Ma siamo sicuri che tutto questo sia una grande notizia per viaggiatori ed addetti ai lavori? A quanto pare non tutti sono favorevoli. Dieci anni fa furono gli USA a sperimentare, per primi, tutto questo. Trovando, però, la bocciatura da parte dell’ente federale e delle compagnie aeree.
Il motivo fu immediatamente rivelato: tutto questo non porta benefici, ma potrebbe essere un problema per chi viaggia in volo. Soprattutto sulla qualità dello stesso. I passeggeri, che non vogliono essere disturbati, saranno costretti ad ascoltare le chiamate e le videochiamate da parte di persone che neanche conoscono. In questo caso le liti potrebbero aumentare, oltre a causare non poco disagio. Fino a questo momento si era evitato di utilizzare apparecchiature elettroniche 3, 4 e 5G.
C’è una soluzione a tutto questo? A quanto pare sì. Secondo quanto riportato dalle società di consulenza ‘Strand’ (compagnia danese) in Europa già lo si sta facendo. Bisogna andare a regolamentare gli altimetri (vale a dire la strumentazione più vulnerabile a questo tipo di interferenze) non spendendo molto. Senza dimenticare l’investimento complessivo di 94 milioni di euro effettuato dagli operatori per ottenere le frequenze 5G.
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