Non sappiamo mai come comportarci quando un qualcosa che stiamo mangiando cade a terra, raccoglierlo oppure no? Ma esiste davvero la regola dei 5 secondi?
Quante volte sarà capitato di vederci scivolare dalle mani un gelato, un pezzo di pizza o qualsivoglia gradito boccone per schiantarsi a terra? E quanti di noi si sono affrettati a raccoglierlo, con la bavetta alla bocca, pensando “ no, no per la regola dei 5 secondi posso ancora mangiarlo!”
Questa è una delle tante credenze popolari che è necessario chiarire perché non solo è falsa, ma potrebbe anche essere pericolosa. Si basa sull’assunto che se si raccoglie rapidamente il cibo caduto su una qualsiasi superficie, i microrganismi e i batteri presenti su quella superficie non avranno il tempo di trasferirsi sul cibo stesso.
Ma diversi studi scientifici infatti dimostrano esattamente il contrario. In un articolo del Washington Post infatti, il dottor Paul Dawson, professore di scienza alimentare, scrive che i batteri possono contaminare istantaneamente. Per esempio dall‘Escherichia coli o dalla salmonella, indipendentemente dal tipo di superficie, i batteri si trasferiscono immediatamente sul cibo, quindi meglio non prendersi inutili rischi. In realtà i ricercatori della Rutgers University hanno spiegato che, in base ai risultati del loro studio, la contaminazione del cibo, cioè il trasferimento dei batteri dalla superficie all’alimento, dipende dall’umidità del prodotto, dal tipo di superficie e dalla durata del contatto. Ad esempio, se la superficie sulla quale cade il cibo è un tappeto la velocità di trasferimento del batteri è inferiore rispetto al caso in cui la superficie sia dura, tipo piastrelle o acciaio.
Inoltre, più lungo è il contatto tra cibo e superficie, maggiore è la contaminazione. In relazione al tipo di cibo emerge che più il cibo è umido, più attirerà batteri appena caduto a terra. “Il trasferimento di batteri dalle superfici al cibo sembra essere influenzato maggiormente dall’umidità”, ha affermato il Prof. Schaffner. “I batteri non hanno le gambe, si muovono con l’umidità e più umido è il cibo, maggiore è il rischio di trasferimento. Inoltre, i tempi di contatto più lunghi con gli alimenti di solito comportano il trasferimento di più batteri da ciascuna superficie al cibo”.
Possiamo quindi concordare che la cosa migliore da fare se del cibo che dobbiamo mangiare cade per terra è quella di buttarlo. Tuttavia se proprio non ci riusciamo esistono delle attenuanti, ma non per tutti. Un adulto sano potrebbe far finta che la regola dei 5 secondi abbia un senso, ma neonati, donne in gravidanza anziani o persone con sistema immunitario indebolito devono sicuramente prendere coscienza che questa affermazione non si basa su nessuna spiegazione scientifica, anzi non ha proprio senso. Consideriamo che ogni anno negli Stati Uniti muoiono 5000 persone a causa di malattie di origine alimentare.
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