Alimenti da non mettere in frigorifero: quanti errori commettiamo…

Le abitudini portano a sbagliare e a conservare a basse temperature cibo che invece dovrebbe rimanere a temperatura ambiente. Ecco la lista che vi aiuterà da qui in avanti

Abbiamo l’abitudine di conservare in frigorifero la maggior parte degli alimenti. Non sempre, però, è la soluzione migliore. Anzi. Ecco allora una lista che comprende il cibo che sarebbe meglio tenere lontano dalle basse temperature. Qualche suggerimento sicuramente vi spiazzerà perché andrà a toccare qualche certezza.

cibo da non tenere in frigo
Ci sono tanti alimenti che sbagliando conserviamo all’interno del frigorifero (Pixabay) – Notizie.top

Cominciamo dalle patate, che vanno conservate in un luogo fresco e asciutto (una dispensa o una credenza). Nel frigo possono diventare mollicce, cambiare colore e sviluppare un sapore strano. Lo stesso discorso vale per le cipolle: meglio in dispensa, altrimenti si rovinano più velocemente. In frigo potete mettercele se le tagliate e non utilizzate il resto: dovrete consumarle nel giro di 2 giorni. Anche l’aglio va messo in un contenitore aperto (o in un sacchetto a rete) per consentire la circolazione dell’aria.

Andando avanti: la zucca, per diverse settimane, può essere conservata a temperatura ambiente. Va giusto riparata dalla luce diretta del sole, evitando così anche gli sbalzi di temperatura. Niente frigo, a meno che non sia tagliata a pezzi (in quel caso resiste al massimo di 5 giorni, sempre che non la congeliate).

La zucca solo se tagliata a fette

zucca
La zucca non va conservata in frigo, a meno che non sia tagliata a pezzi (Pixabay) – Notizie.top

Un’altra convinzione sbagliata è quella dei pomodori: vengono conservati in frigorifero perché “così si mantengono freschi più a lungo”. In realtà un frutto tropicale, sensibile alle basse temperature. Al freddo, quindi, possono diventare stopposi e perdere sapore. Un altro grave sbaglio: il pane in frigo si secca e invecchia tre volte più velocemente poiché le molecole di amido si cristallizzano. Arriviamo poi al cioccolato (forse l’errore più comune): va messo in frigo solo se si sta sciogliendo del tutto: il freddo cambia la consistenza e il gusto.

Le banane vanno in frigo soltanto per prolungare la durata quando sono arrivate a completa maturazione (a temperatura ambiente). Non prima. Lo stesso vale per l’avocado, le pesche, le prugne e le albicocche. Il melone e l’anguria, invece, vanno a temperatura ambiente fino a quando non vengono tagliati. La lista prosegue con gli agrumi, il caffè macinato, il basilico, il miele e i cetrioli. Anche questi ultimi non gradiscono il freddo: la loro pelle è sottile e per questo sensibile alle temperature basse, che impediscono di ammorbidirsi naturale. In un ambiente arieggiato e asciutto la loro consistenza migliorerà in modo evidente.