Dopo una lunghissima carriera, durante la quale ha raccontato momenti epici dietro il microfono, ha deciso di dire addio all’azienda dove lavorava
Alcune voci sono diventate familiari. Soprattutto quelle che raccontano vicende sportive, imprese leggendarie di grandi campioni o semplicemente le partite della nostra squadra del cuore, e resteranno per sempre unite insieme dal filo invisibile di un ricordo che ancora oggi ci fa emozionare. Quando una di queste voci decide di andare via e di non raccontare più certi momenti facciamo davvero fatica ad abituarci all’idea.
Una lunghissima carriera costellata da momenti iconici dietro al microfono che hanno attraversato le case dell’Inghilterra per oltre 30 anni. Questo in breve potrebbe essere il messaggio che racchiude la carriera da telecronista di Martin Tyler, leggendario commentatore, che dice addio a Sky Sports.
Una voce storica
Il primo fu “è gol? No, non è gol” di Nicolò Carosio, prima dalla radio e in seguito agli albori della televisione, poi arrivò Nando Martellini e l’indimenticabile “Campioni del Mondo, Campioni del Mondo Campioni del Mondo”, ripetuto tre volte al termine della finale mondiale di Spagna 1982, infine ci fu Bruno Pizzul e le “partite godibili” fino a Italia 90. Queste sono state le voci che hanno accompagnato le gesta dei campioni con il pallone tra i piedi per oltre 50 anni e quando si chiuse l’era della tv pubblica e il calcio passò sulle piattaforme a pagamento, nulla sembrava più come prima. Ecco, in Inghilterra in questi giorni, la sensazione che stanno vivendo milioni di appassionati è più o meno la stessa. Si chiude infatti l’avventura di Martin Tyler in Sky dopo più di 30 anni, per sopraggiunti limiti di età. The Voice, soprannome iconico che permette di comprendere già il peso del telecronista, ha raccontato momenti iconici, vittorie prestigiose, finali emozionanti, le partite di Champions League, europei e mondiali della nazionale inglese, soprattutto ha cominciato con Sky Sport esattamente quando venne fondata quella Premier League che rivoluzionerà il calcio inglese e non solo.
Era ben voluto da tutti
“È stato un privilegio giocare una piccola parte nella storia delle trasmissioni del più grande campionato del mondo”. Con queste parole il telecronista ha ringraziato tutta la squadra di lavoro che gli è stata accanto durante questi anni per il supporto dato e per l’esperienza vissuta e ha aggiunto, “è stato un onore far parte di un team molto dotato”. Tanti sono stati i messaggi di saluto da parte di milioni di appassionati e di tantissimi addetti ai lavori, soprattutto calciatori che si sono riconosciuti in quella voce che aveva raccontato magari anche un loro gesto tecnico o un gol memorabile, con quello stile inconfondibile che lo ha reso sempre ben accetto da parte di tutte le tifoserie. Perchè tutti hanno riconosciuto a Tyler che l’imparzialità e l’enfasi o la partecipazione che metteva nel raccontare le azioni in campo era di un vero appassionato di calcio senza distinzione di colori.
Fra i più celebri momenti che hanno consegnato di fatto alla storia Tyler il racconto del gol allo scadere di Aguero in Manchester City-QPR del 2012, che consegnò alla formazione di Roberto Mancini la Premier League dopo un’ astinenza durata ben 44 anni. Ma sono stati tanti i momenti davvero esaltanti, infatti tutti hanno riconosciuto in Taylor la bravura nel vedere in un determinato gol un momento storico da raccontare, con quella giusta enfasi tanto da renderlo indimenticabile.