Vi siete mai chiesti quale sia il metodo migliore per curare le cicatrici dopo avere fatto un piercing: ecco i consigli da seguire.
Quante volte vi siete trovati davanti ad una ferita da piercing non rimarginata e magari anche con qualche piccola infezione, ebbene il motivo è legato alla non giusta cura della ferita stessa dopo il piercing.
Partiamo subito dicendo che la cicatrice ipertrofica è una alterazione rossa, spessa e in rilievo che compare 1-2 mesi dalla guarigione completa ed è spesso accompagnata da dolore e prurito, a volte anche intenso. La sua eliminazione può avvenire in maniera naturale e con il tempo, oppure con qualche piccolo aiutino.
Tanto per cominciare la cosa che ci sta da sapere è che la riparazione della cicatrice avviene in quattro fasi: Emostasi, Fase infiammatoria, Fase proliferativa e Fase della maturazione. Quindi la sua guarigione si divide in tre step: prima quando i margini della ferita sono netti e accostabili ed quindi il processo di guarigione è più veloce. Poi quando i lembi della ferita non sono allineabili e quindi la parte potrebbe diventare infettata. E infine per le cicatrici chirurgiche che nel post-operatorio sono andate incontro ad una riapertura parziale o totale.
Insomma come spiegato poco prima, non sempre la guarigione della pelle dopo un piercing avviene allo stesso modo: tutto cambia a secondo del posto in cui è stato fatto e anche del metodo utilizzato. Ma ci sono dei consigli utili da seguire:
1. Massaggio della cicatrice ipertrofica o altre tipologie.
2. Creme e cerotti: a base di quercetina e vitamina E, o magari anche gel di silicone.
3. Compressione della cicatrice da fare con delle medicazioni che determinano una pressione costante sulla lesione.
4. Occlusione con fogli di gel o pomate di gel al silicone che sono importanti soprattutto per schiarire le cicatrici.
5. Iniezione di cortisonici, creme che sono utilizzate per potere in qualche modo ridurre il volume di cicatrici ipertrofiche e cheloidi.
6. Trattamenti laser
7. Dermoabrasione che serve a portare avanti una levigature meccanica dello strato cutaneo più superficiale per uniformarne l’aspetto.
8. Crioterapia che invece distrugge il tessuto cicatriziale attraverso ustioni controllate dal freddo.
9. Peelings chimici da portare avanti con dell’acido glicolico per rimuovere lo strato cutaneo più superficiale.
10. Filler che ha il compito di ridurre la cicatrice anche riducendone la profondità. Usati soprattutto per le cicatrici sclero-atrofiche e retraenti.
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