Scoperto dalla Guardia di Finanza un incredibile giro di bagarinaggio online. 26 insospettabili “bagarini” vendevano ben 150mila biglietti per i concerti delle rock band più famose
Ventisei insospettabili sono finiti ora nel mirino della Guardia di Finanza, allertata dal Garante per le Comunicazioni. Due sono in Emilia, uno a Torino, due in Veneto, un altro nelle Marche, tre in Calabria, ma anche a Roma, in Campania, in Sicilia, insomma era un “giochetto” che avevano scoperto in tanti e che rendeva molti soldi a chi lo faceva e allo stesso tempo precludeva la possibilità di andare a vedere i concerti ai fan, anche dopo ore di fila online presso le rivendite ufficiali.
Lo scorso settembre, dopo la notizia di clamorosi fenomeni di bagarinaggio online per i concerti italiani dei Coldplay in programma nel 2023, l’Autorità ha avviato un’attività di vigilanza con il supporto della Guardia di Finanza, anche per conoscere il modo in cui vengono effettivamente venduti i biglietti dei concerti in Italia.
La scoperta dell’acqua calda per molti, perchè tutti siamo passati almeno una volta nella lunga trafila per cercare di accaparrarsi un biglietto per un concerto di un cantante o di una band arrivati in Italia in questi anni per una data di un tour itinerante. L’iscrizione sul sito di rivendita ufficiale, la lunghissima coda in “sala d’attesa”, poi altra lunghissima coda per attendere il proprio turno e infine, una volta dentro, leggere che i biglietti sono “sold out”. 80 mila ticket a disposizione per una data, tutti esauriti mentre eravamo in coda. Impossibile crederci. Ora è arrivata l’indagine della Guardia di Finanza a far capire come andavano realmente le cose, tra account falsi, tabaccai consenzienti, bot automatici, ecco come sparivano i biglietti dei Coldplay, dei Maneskin, dei Red Hot Chily Pepper, di Blanco, Vasco Rossi, Brice Springsteen e tanti altri.
L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e la Guardia di Finanza, messe in moto da una denuncia dopo l’apertura della vendita dei concerti a Milano e Napoli dei concerti dei Coldplay, al termine di un’attività di vigilanza hanno così individuato 26 persone che avrebbero rivenduto 150mila biglietti di 278 concerti in programma in Italia fra il 2022 e il 2023. Si tratta del fenomeno del secondary ticketing. Biglietti che sono stati poi rivenduti a prezzi maggiorati portando a un ricavo incredibile tutto esentasse, prezzi moltiplicati anche di dieci volte, generando un profitto sommerso di oltre due milioni e mezzo di euro.
Gli account fittizi, i tanti biglietti comprati in modo irregolare, l’assegnazione dei biglietti agli stessi soggetti, hanno fatto emergere “un contesto distorto operante nel mercato attraverso un sistema articolato, finalizzato all’acquisto irregolare e massivo di biglietti dal mercato primario con l’obiettivo di rivenderli successivamente sul mercato secondario non autorizzato a prezzi maggiorati rispetto al loro valore nominale stabilito”. Tra i 26 insospettabili c’è lo studente universitario dalla seconda vita, c’è la casalinga romana che paga il mutuo speculando sui concerti del 2022 e così fanno anche il commerciante di Venezia, il dipendente comunale in Piemonte, il disoccupato in Sicilia. L’indagine ha consentito di individuare le tecniche fraudolente in grado di superare le misure di sicurezza dei software utilizzati dalle società autorizzate alla vendita nel mercato primario dei biglietti.
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