Concorsi pubblici, in tanti rinunciano al posto fisso

In tanti anche dopo avere superato un concorso pubblico, decidono di rinunciarci: il posto fisso non è più una priorità.

Le cose sono davvero molto cambiate rispetto al passato, pare infatti che il posto fisso non sia più una priorità o che per lo meno non lo sia nella misura in cui era prima. “Il concorso pubblico è come un uomo o una donna affascinanti con i quali flirtare senza convolare a nozze” è questa la definizione data dal Centro servizi, assistenza, studi e formazione per l’ammodernamento delle Pa (Formez Pa) il quale, osservando il periodo che va dal mese di gennaio 2021 al mese di giugno del 2022, ha costatato un fenomeno: i concorsi pubblici fanno il tutto esaurito, tant’è che 265mila candidati hanno partecipato a più bandi, ma il 20% di chi se li aggiudica fa un passo indietro.

Concorso pubblico
Concorso pubblico, Notizie.top

Pare infatti che proprio questa società abbia elaborato, nel corso dei suoi studi circa 2 milioni se non di più di richieste per potere prendere parte a dei concorsi pubblici che hanno visto partecipare circa 265 mila candidati: arrivando però ad una conclusione davvero inaspettata.

Si tratta davvero di un fenomeno che ha dell’incredibile e che ha preso alla sprovvista anche moltissime società che analizzano questo particolare da vicino. Ma entriamo nel dettaglio.

Concorso pubblico, in tanti rinunciano dopo averlo vinto

Insomma non ci sono davvero dubbi, le statistiche e gli studi non lasciano ombra di dubbio sul fatto che il 20% delle persone che si aggiudicano un concorso, alla fine decidono di pensare ad una soluzione completamente diversa e, come riporta la società di analisi: “Nei casi in cui un candidato ne ha vinti più d’uno, sceglie quello che ritiene più soddisfacente ma ciò è tanto normale quanto scontato”.

Concorso pubblico, Notizie.top

Detto questo, è stata proprio la Pa ad avere stilato anche un vero e proprio identikit dei corsisti che in genere hanno un’età media di poco superiore ai 40 anni, sono per lo più donne, provengono dal Sud in misura di due terzi e il 43% del totale ha una laurea in giurisprudenza. La provenienza gioca un ruolo fondamentale, perché molti dei candidati che rifiutano l’impiego trovano poco vantaggioso spostarsi al Nord, dove gli affitti sono più cari ed erodono una parte consistente dello stipendio.

Ma non finisce qua, quello che allarma ancora di più il Pa è anche vedere come nel corso del tempo, i concorsi pubblici abbiano perso proprio lo charme che avevano fino a questo momento e infatti conferma: “Oggi si presentano mediamente 40 candidati per ogni posto messo a concorso contro i 200 del 2019 e questo rappresenta un problema di una certa entità, perché entro il 2033 più di un milione di dipendenti statali andrà in pensione e si stenta non poco a trovare forze fresche da inserire negli organici”.

Gestione cookie