L’attrice si è raccontata in una lunga intervista in cui ha confessato anche di aver passato un momento complesso
Il successo, ma anche tanta sofferenza dietro: Isabella Ferarri si è raccontata in una intervista rilasciata al Corriere della Sera e ha parlato sia dei suoi progetti lavorativi, che dei momenti meno facili che ha dovuto affrontare da attrice, come la depressione che l’ha colpita dopo aver ottenuto visibilità.
Tutto cominciò dopo che aveva girato ‘Sapore di mare’: “La gente mi fermava per strada, i paparazzi si appostavano dietro gli angoli. Per tutti ero Selvaggia, Selvaggia e basta. Da lì mi offrirono quattro film più o meno tutti uguali a Sapore di mare. Non avevo neanche un agente. Li feci e mi comprai una casetta perché per me la cosa più importante all’epoca era avere una sicurezza, rintanarmi, nascondermi”.
Dopo il boom sul set cominciarono per Isabella Ferrari i primi problemi: “Ebbi una crisi di rigetto. Non mi sentivo un’attrice, non avevo fatto una scuola, non avevo più voglia di stare dentro a quel meccanismo: mi venne un esaurimento e mi diedero delle medicine per superarlo. I miei si preoccuparono e mi portarono in montagna”.
“Buttai via le medicine, ma sì, ero spaventata anche io. Pensavo che quello stato d’animo, quella depressione, me la sarei portata dietro per tutta la vita. Il successo improvviso si sposava con il pregiudizio. E il pregiudizio era a sua volta anche figlio della bellezza. La bellezza mi ha dato tanto, lo riconosco, ma mi ha fatto anche dubitare di me stessa. Pensavo di non meritarmi le cose che mi capitavano e cercavo sempre altrove, altrove e ancora altrove”, prosegue Isabella.
Non è stato di certo un periodo semplice, conferma l’attrice che accantonò anche il suo lavoro: “Non mi davo pace e per un po’ mi allontanai dal mio mestiere. Ci volle tempo per recuperarmi. L’occasione poi me la diede Marco Tullio Giordana. Mi propose di recitare in Appuntamento a Liverpool, un film drammatico. Accettai”.
Da qual momento la sua vita cambiò e tornò quindi di nuovo sul set: “In sala stampa a Venezia, non appena apparve il mio nome a inizio proiezione, piovvero fischi. Mi aspettavo il peggio, ma le critiche il giorno dopo si rivelarono entusiastiche. Cambiò tutto, soprattutto la percezione degli altri nei miei confronti”.
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