Un buono stato di salute del fegato è indispensabile al mantenimento di buone condizioni dell’intero l’organismo
È la più grande ghiandola del corpo umano, fondamentale per il metabolismo. È collegata all’apparato digerente e svolge molteplici funzioni utili non solo alla digestione, ma anche alla difesa dell’organismo e all’eliminazione delle sostanze tossiche.
Il buon funzionamento del fegato
Il fegato è uno degli organi più importanti del nostro corpo, produce la bile che favorisce l’assorbimento dei principi attivi degli alimenti che consumiamo, contribuendo all’eliminazione delle tossine in eccesso, regola i livelli di glucosio e colesterolo nel sangue, filtra il sangue che proviene dall’intestino attraverso il circolo entero-epatico, distribuendolo nei vari distretti corporei. Un sangue inquinato da prodotti di scarto non solo danneggia i tessuti, ma è la prima causa di altre patologie. Un fegato in salute aiuta a eliminare le scorie metaboliche non utilizzate dall’organismo, che altrimenti andrebbero a causare fenomeni infiammatori in varie parti del corpo.
Quali possono essere i sintomi di un fegato appesantito? Acidità, gastrite, crampi e gonfiore addominali, alito cattivo, intestino irregolare, aumento di peso e stanchezza cronica. Se avvertiamo questi problemi è proprio il caso di disintossicarsi. La regola di base è sempre la stessa: scegliere un’alimentazione corretta ed equilibrata che faccia lavorare bene il fegato per mantenerlo in salute.
Mangiare sano aiuta il fegato a lavorare bene
In particolare si è visto che alcuni cibi favoriscono la purificazione di quest’organo, ciò significa che consumarli stimola la funzione epatica con notevoli benefici per tutto l’organismo. In generale le verdure migliorano la condizione della salute, in particolare i broccoli, ma tutti quei vegetali che possiamo definire “amari” come i carciofi, il tarassaco, la lattuga romana, la rucola, il cardo mariano e la senape. Inoltre i funghi, capaci di stimolare l’eliminazione delle tossine, aglio e cipolla, tè verde e frutta come mirtilli, more, lamponi e prugne. E sicuramente gli alimenti ricchi di glutatione come asparagi, anguria, papaia e avocado, ricco di magnesio, fonte di “grassi buoni”. Attenzione alle bevande alcoliche che possono creare molti problemi di salute, danneggiare o distruggere le cellule del fegato, arrivando addirittura a provocare la cirrosi epatica. Non vanno demonizzate, ma consumate con intelligenza.
E’ noto che non bisogna esagerare con le fritture, ma è importante sottolineare che il fegato funziona come gli altri organi: allenandolo in modo calibrato ne miglioriamo le prestazioni. Quindi, di tanto in tanto, un buon fritto lo stimola a lavorare intensamente, facendolo diventare più “prestante”. Dall’oriente un rimedio utile per stimolare la sintesi di bile e migliorare il metabolismo lipidico è la curcuma. Una spezia che ha anche un’azione epatoprotettiva delle cellule del fegato e antinfiammatoria. Poi ci sono le erbe aromatiche, che consumate sotto forma di tisana o decotto possono dare ottimi risultati. Il tarassaco, ad esempio, svolge una forte azione diuretica e aumenta la sintesi di bile, favorendo l’eliminazione di tossine. Poi betulla e ortica, perfette per stimolare le funzioni depurative e con un buon effetto drenante. Per contro, curarsi del proprio fegato significa anche evitare gli alimenti che ne peggiorano la situazione. Primi tra tutti lo zucchero raffinato e gli zuccheri aggiunti, che contribuiscono ad aumentare il livello di zucchero nel sangue e il grasso nel fegato.