Avete mai sentito parlare delle tavole Oujia e della loro capacità di farvi parlare con l’aldilà? Ecco spiegato come funzionano e perché sembrano davvero governate dagli spiriti
Le tavole Ouija hanno sempre suscitato un interesse oscuro e un po’ inquietante. Chi non ha mai sentito parlare di esse o addirittura provato un brivido lungo la schiena al solo pensiero di usarle? L’idea di comunicare con il mondo oltre la vita terrena ha affascinato molte persone nel corso degli anni, ma dietro a questo fenomeno si cela una spiegazione molto più semplice e razionale.
La tavola Ouija, spesso chiamata anche “tavola degli spiriti”, è un oggetto piatto in legno o cartone con l’alfabeto, i numeri e le parole “sì” e “no” scritte su di essa. Una piccola planchette, o puntatore, viene posta sopra la tavola e i partecipanti pongono le mani su di essa. L’obiettivo è quello di porre domande agli spiriti e vedere se il puntatore si muove per rispondere. La storia delle tavole Ouija risale al XIX secolo negli Stati Uniti, quando divennero popolari tra gli spiritisti, ma le radici di queste pratiche sono molto più antiche e si trovano in culture diverse in tutto il mondo, come ad esempio in Cina dove si possedevano dispositivi simili fin dal 1100. Nonostante la popolarità e la curiosità che circonda queste tavole, gli esponenti delle più svariate religioni le hanno da sempre condannate come pratiche divinatorie da evitare.
Spiriti che parlano? No, è tutto frutto della nostra immaginazione
Quello che molti reputano come “comunicare con gli spiriti” può essere attribuito al fenomeno noto come effetto ideomotorio. Si tratta di movimenti involontari e inconsci del corpo spinti dalla mente, che possono far sembrare che il puntatore si muova autonomamente sulla tavola. Inoltre quando più partecipanti pongono le mani sulla planchette, piccoli movimenti inconsapevoli possono influenzare la sua direzione. Anche i presunti messaggi degli spiriti possono essere spiegati attraverso meccanismi psicologici. Quando i partecipanti fanno domande il loro subconscio può influenzare il movimento della planchette, portando a risposte che sembrano provenire da entità esterne. È come se la nostra mente giocasse un ruolo nella creazione di queste risposte apparentemente mistiche.
Uno studio del 2012 ha anche suggerito che le tavole Ouija potrebbero offrire un’opportunità per accedere al nostro subconscio. Ciò potrebbe aiutare a esplorare aspetti nascosti della nostra mente, ma allo stesso tempo solleva il velo su quanto sia facile ingannarsi attraverso questo processo. Possiamo dire quindi che le tavole Ouija sono strumenti affascinanti e che hanno contribuito alla cultura popolare e all’immaginario collettivo, apparendo in libri, film e storie di paura. Però quando esaminiamo il fenomeno da un punto di vista scientifico e psicologico, diventa chiaro che la comunicazione con gli spiriti attraverso queste tavole è più un riflesso dei meccanismi interni della mente umana che una connessione reale con il mondo dei defunti.