Cosmetici tossici: maxi sequestro di shampoo e creme cancerogeni

La Guardia di Finanza di Roma ha sequestrato oltre 250mila tra shampoo, creme, tinte per capelli e altri cosmetici tossici in quanto contenevano una sostanza bandita dall’Ue

Maxi sequestro di shampoo, creme e cosmetici di vario tipo nella capitale. La guardia di finanza ha bloccato oltre 250mila prodotti contenenti ancora il Lilial (Butylphenyl methylpropional), una sostanza chimica bandita dal 1° marzo 2022 dall’Unione Europea perché tossica per la salute umana.

Maxi sequestro di prodotti cosmetici cancerogeni – Notizie.top –

La sostanza in oggetto è una molecola di sintesi largamente utilizzata come componente profumato nei prodotti cosmetici, in particolare profumi, shampoo, saponi, creme per il corpo, latti detergenti, ma anche in alcuni detergenti per la cura della casa, in cui può essere ancora utilizzata.
Il suo odore floreale ricorda le note profumate del lillà, del mughetto e del ciclamino. E’ presente nell’elenco degli allergeni del profumo insieme a diverse altre sostanze.

Maxi sequestro effettuato dalla Guardia di Finanza

La Guardia di Finanza di Roma ha sequestrato 250mila cosmetici contenenti una sostanza cancerogena che stavano per essere immessi sul mercato. I prodotti sono stati bloccati in quanto contenevano ancora il Lilial, una sostanza chimica bandita da un anno nella UE. Il Comitato Scientifico per la sicurezza dei Consumatori della Commissione Europea (SCCS) ha rivalutato questa sostanza e nel suo parere del 14.12 2017 ha ritenuto che non si possa escludere la sua genotossicità. Nel 2020, è stata proposta la classificazione come sostanza tossica per la riproduzione. Il Regolamento (UE) 2021/1902, in estrema sintesi, alla luce degli studi condotti, vieta il BMHCA nei prodotti cosmetici. I prodotti sequestrati si trovavano in diversi stabilimenti in provincia di Brescia, Caserta e Napoli, ma tutto è partito da Roma.

Il sistema Rapex per l’allerta prodotti nocivi – Notizie.top –

Le indagini hanno coinvolto varie città

Le indagini delle Fiamme gialle del Nucleo operativo metropolitano di Roma hanno effettuato alcuni controlli presso i depositi di via dell’Omo, della Cisternola e del Muraccio di Rischiaro, nella periferia orientale della capitale, procedendo a un primo sequestro di alcune migliaia di confezioni. In seguito, i militari, attraverso il Rapex, hanno allertato la Commissione europea e gli Stati membri destinatari delle partite di merce potenzialmente nociva. Il Rapex è una piattaforma telematica che raccoglie le segnalazioni derivanti da tutti gli stati membri su prodotti di consumo non conformi e che rappresentano un pericolo per i consumatori, ogni settimana aggiorna l’elenco dei prodotti presenti sul mercato individuati dai vari stati europei che contengono questa sostanza nella lista degli ingredienti.

I produttori dovrebbero essere sempre aggiornati sugli adeguamenti normativi e provvedere al ritiro tempestivo dei prodotti non sicuri e non conformi ancora in circolazione. Ma, come nel caso del Lilial, questo non sempre avviene. Quindi, nonostante il sistema di allerta sia partito, il consiglio è di controllare i prodotti che abbiamo in casa per escludere la presenza del butylphenyl methylpropional. Nel caso fosse indicato tra gli ingredienti si può riportare al punto vendita dove si è acquistato. In seguito al sequestro 4 persone, titolari di altrettante società, sono stati accusati di commercializzazione di cosmetici dannosi per la salute umana.