Cucina, cambia tutto: lo studio parla chiaro

La cucina è ormai pronta a subire molte modifiche. E c’è uno studio che parla molto chiaro in questo senso.

Il mondo sta cambiando e con lui anche la cucina. A dirlo non siamo noi, ma uno studio condotto da una start up di roveretana. Come riferito da L’Agide, in questa analisi si è deciso di valutare attentamente cosa troveremo in futuro sulla nostra tavola e le sorprese non mancano.

Come sta cambiando la cucina
Ecco come sta cambiando la cucina – Notizie.top – Foto Pixbay

Infatti, lo studio ha evidenziato che in futuro alghe e insetti faranno parte quasi quotidianamente della nostra alimentazioni. Novità assolutamente importante, ma che già in questi ultimi tempi sta prendendo piede. Alessandra Cizzarelli, laureanda in economia e management, ha voluto evidenziare come “ormai da tempo c’è un interesse economico nei confronti delle alghe, ma anche attenzione ai suoi valori tradizionali. Un qualcosa che deve far riflettere“.

Come sta cambiando la cucina

Come sta cambiando la cucina
Gli insetti sono pronti ad arrivare sulla nostra tavola – Notizie.top – Foto Pixbay

Questa ricerca è evidenziato che la cucina sta davvero cambiando e nei prossimi anni sulla nostra tavola si potrebbero avere dei cibi completamente differenti rispetto a quelli dei giorni d’oggi.

Naturalmente il condizionale in questi casi è d’obbligo considerando il fatto che siamo di fronte ad un mondo che cambia quotidianamente e quindi non è da escludere una ulteriore svolte. In tutto questo bisogna dire che il novel food continua a dividere il nostro Paese e non è assolutamente amato da tutti.

La posizione del ministro Lollobrigida

Come sta cambiando la cucina
Il pensiero del ministro Lollobrigida su queste novità – Notizie.top – © Ansa

Il cambio di cibo a tavola è destinato anche a far intervenire il governo. Come ricordato dallo stesso Adige, il ministro Lollobrigida nei giorni scorsi aveva ricordato “la necessità di introdurre un’etichettatura specifica per questi prodotti per evitare confusione con quelli della dieta mediterranea“.

Insomma, una novità assoluta che quasi certamente porterà l’esecutivo a ricorrere ai ripari per provare a salvaguardare in parte il made in Italy.

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