Da Pascoli a Mattarella: tutti gli errori della maturità 2023

La maturità 2023 si è resa protagonista indiscussa e il merito è degli strafalcioni che in queste settimane si sono sentiti.

Non ci sono dubbi sul fatto che in queste settimane ad avere tenuto banco sia stata la maturità e non solo per il momento storico che moltissime persone o per meglio dire ragazzi si trovano a vivere, ma anche per gli strafalcioni.

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In effetti, forse anche più degli anni precedenti, in questo 2023 sono state tante le cose strane ad essersi sentite, tanti errori che forse al giorno d’oggi è davvero incredibile anche ancora da pensare.

“Pascoli? Un pittore”, “Garibaldi era uno scrittore”, “Mattarella? Non lo conosco” questi sono solo alcune delle cose che si sono sentite in questo ultimo periodo e adesso che anche la maturità sta per volgere al termine, sembrano ancora essere di tendenza.

Maturità, gli strafalcione del 2023 fanno ancora tendenza

Non ci sono davvero dubbi, gli strafalcioni che in questo 2023 si sono registrati nei giorni della maturità hanno fatto davvero tendenza, nonostante il tutto stia per volgere al termine.

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Ad averli raccolti è stato il sito Skuola.net che ha ricevuto le segnalazioni direttamente dai maturandi o dai testimoni agli orali: un resoconto che fa notare come il quadro riguardo gli allievi sia davvero preoccupante, per lo meno circa la loro preparazione. Senza contare anche gli insegnanti che pare abbiano seguito le indicazioni del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che aveva raccomandato di non indugiare nel nozionismo: “Qual è il fuso orario del Giappone?”, ha chiesto, per esempio, un commissario ad uno sbigottito maturando. Che, non sapendo la risposta, ha finito per incartarsi del tutto, dimenticando persino che Mattarella è il presidente della Repubblica.

E non è finita qua, uno studente è riuscito persino ad attribuire a Garibaldi la “Divina Commedia”, mentre un altro era sicuro che l’opera di Pirandello fosse “Uno, Nessuno, Duecentocinquantamila”. E ancora: Dottor S.” de “La coscienza di Zeno” di Svevo, con il “Signor S” inventato dagli youtuber di “Me contro Te”.

Insomma sicuramente qualcosa che nessuno potrà mai dimenticare fino al prossimo anno.

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