Dalla riapertura delle frontiere tanti grandi campioni in serie A hanno fatto flop

I nomi sono illustri e tutti con una grande carriera prima e dopo l’avventura sfortunata nel nostro campionato, dove non sono riusciti a dimostrare tutto il loro valore

All’indomani del flop mondiale del 1966, e purtroppo dalla storia non si finisce mai d’imparare, le frontiere in Italia sono state chiuse, privando le nostre squadre delle gesta di tanti campioni che invece sono andati a fare fortuna altrove. Poi, però, dalla riapertura nel 1980 abbiamo visto arrivare qualsiasi tipologia di calciatore e non tutti hanno mantenuto le promesse.

Henry e Bergkamp due flop clamorosi in serie A . Notizie.top –

Alcuni hanno nomi importanti, altri sono stati pagati soltanto a peso d’oro o hanno uno stipendio da Paperon de Paperoni. Eppure, sul campo, tutti hanno deluso, chi per un motivo e chi per un altro e nessuna squadra della nostra serie A ne è rimasta immune.

Gli stranieri arrivati al top, ma diventati un flop

Per un giocatore straniero non è facile adattarsi alla Serie A. Il nostro è infatti un campionato complesso sotto l’aspetto tattico, dove non c’è molto spazio per il dribbling o la giocata individuale e molto diverso dal resto dei campionati europei o ancora di più da quelli sudamericani. Nel corso degli anni sono diversi i calciatori che si sono trasferiti in Italia con la speranza di compiere un salto di qualità, di migliorare la propria reputazione a livello mondiale. Spesso ci sono riusciti, ma in molti casi gli almanacchi ci regalano delle meteore davvero indimenticabili. Alcuni sono arrivati già affermati, ma non sono riusciti a ribadire nella nostra serie A quella fama che li accompagnava per ritornare a splendere appena rimesso piede in qualche campionato “diverso” dal nostro. Gli esempi sono tanti, tutti acquisti miliardari o milionari a seconda delle epoche e nessuna grande squadra è rimasta fuori dall’equivoco.

Mendieta meteora nella Lazio – Notizie.top –

Inspiegabili insuccessi

Forse il primo a rivelarsi inadatto al nostro calcio fu il gallese Ian Rush. Acquistato dalla Juventus nella stagione 1987-88 doveva confermare le doti di bomber fatte vedere al Liverpool. Invece si immalinconì subito in un gioco poco adatto a lui e finì addirittura in panchina. Tornato a casa ricominciò a segnare come se niente fosse. Dennis Bergkamp fu l’olandese scelto dall’Inter per rispondere al trio orange che aveva spopolato nel Milan. Triste passaggio in maglia neroazzurra per poi andare in Inghilterra, dove con la maglia dell’Arsenal fece vedere la sua classe immensa. Thierry Henry fu il francese fatto arrivare sotto la Mole dall’avvocato Agnelli nella stagione 1998-99. Pochi gol, poche presenze e al termine della stagione il trasferimento all’Arsenal in premier League, dove divenne il cannoniere più prolifico della storia dei Ganners. Forse il caso più clamoroso fu quello del basco Gaizka Mendieta che l’allora patron della Lazio, Sergio Cragnotti, decise di acquistare per 90 miliardi dal Valencia per sostituire Pavel Nedved. L’uomo dalle 4 bandierine, come fu soprannominato per il suo moto perpetuo di giocare in ogni angolo del campo, si rivelò un flop incredibile. Mai ambientatosi a Roma, fuori dal contesto di gioco italiano finì presto nel dimenticatoio prima di essere ceduto con una forte minusvalenza.

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