Il calciatore brasiliano è accusato di violenza sessuale nei confronti di una 23enne in una discoteca di Barcellona. L’indagine prosegue, la sua difesa non ha convinto gli inquirenti
Dani Alves resta al centro di un dramma giudiziario che potrebbe cambiare per sempre la sua vita. Il brasiliano, uno dei più vincenti della storia, è stato rinviato a giudizio e sarà processato a Barcellona per il reato di violenza sessuale ai danni di una donna di 23 anni. L’incidente si sarebbe verificato il 30 dicembre 2022 nel bagno di una discoteca della città catalana. Ora l’ex calciatore di Barcellona e Juventus rischia una condanna fino a 10 anni di carcere per la grave accusa.
Il magistrato responsabile del caso, secondo quanto riportato da Mundo Deportivo, ha fissato una cauzione di 150mila euro per il giocatore. Al momento rimarrà in carcere poiché la Corte ritiene che esista ancora un concreto pericolo di fuga. La detenzione del 40enne è iniziata il 20 gennaio nella prigione di Brians 1, a Sant Esteve Sesrovires, dopo che il giudice della Corte d’esame di Barcellona ha disposto il suo arresto provvisorio senza cauzione. Il processo legale procederà con la deposizione obbligatoria di Dani Alves, che è stata fissata per giovedì 3 agosto. Il Tribunale di Barcellona ha ritenuto sufficienti le prove e gli indizi per avviare il processo contro l’ex calciatore.
Dani Alves, durante l’indagine stessa, avrebbe fornito tre versioni contrastanti dei fatti, nessuna delle quali è risultata convincente per gli inquirenti. Sono stati ascoltati diversi testimoni e le telecamere di sorveglianza hanno contribuito alla raccolta delle prove. Il brasiliano, in ordine, ha prima negato di conoscere la ragazza che lo avrebbe accusato di violenza sessuale, poi ha dichiarato di averla vista senza che sia successo nulla, infine ha sostenuto che la giovane donna si fosse avvicinata a lui in modo provocatorio. Racconti contrastanti che hanno sollevato ulteriori sospetti nei suoi confronti.
Conclusa l’udienza di Dani Alves, la palla passerà al Tribunale di Barcellona, che dovrà espletare le richieste di sanzione e fissare l’inizio del processo (potrebbe concretizzarsi tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024). La tempistica sarà determinata dal sistema giudiziario spagnolo. Una vicenda che a prescindere ha gettato un’ombra sul terzino. Sulla reputazione e sulla sua carriera, caratterizzata da 42 titoli, tra cui 3 Champions League con il Barcellona e 2 Coppe America con la nazionale brasiliana. Non si aspettava di dover affrontare in Tribunale la partita più dura.
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