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Le differenza tra divorzio e separazione: tempistiche accorciate

Le regole hanno subito dei cambiamenti importanti da marzo di quest’anno: ecco cosa cambia, alcuni passaggi sono stati semplificati

Da marzo di quest’anno, con l’entrata in vigore delle modifiche volute dall’ex Ministra della Giustizia Cartabia sotto il Governo Draghi, le regole sul divorzio e sulla separazione hanno subito importanti cambiamenti. La principale novità consiste nella possibilità di ottenere la separazione e il divorzio con un unico procedimento, con tempi più brevi rispetto a quelli precedenti. Ma attenzione, la riforma introduce anche la possibilità di sanzioni nel caso in cui venissero violati gli accordi tra le parti.

Le regole sul divorzio e la separazione hanno subito dei cambiamenti importanti da marzo (Pixabay) – Notizie.top

Quando si avvia la separazione legale, i coniugi si rivolgono al giudice per sospendere gli effetti del matrimonio. La situazione è temporanea e ha lo scopo di attendere un definitivo provvedimento di divorzio o di un’eventuale riconciliazione. La separazione può avvenire in forma consensuale o giudiziale. Nel primo caso, i coniugi si accordano sulla separazione e sulle condizioni del divorzio, con il giudice che interviene soltanto per sancire l’accordo.

Al contrario l’accordo manca nella separazione giudiziale: sarà quindi il tribunale a pronunciare la sentenza di separazione, stabilendo quelle che sono le relative condizioni. Esiste poi la separazione di fatto: avviene senza l’intervento di un giudice se uno dei coniugi si allontana volontariamente oppure di comune accordo con l’altro, attendendo magari una possibile riconciliazione in futuro.

Il divorzio

Ecco la differenza tra divorzio e separazione (Pixabay) – Notizie.top

Il divorzio è lo scioglimento definitivo del vincolo matrimoniale che viene pronunciato da un giudice e determina la cessazione in modo permanente degli effetti del matrimonio. Vale a dire sia dal punto di vista patrimoniale, sia personale. I due ex coniugi, una volta avvenuto il divorzio, possono infatti legalmente risposarsi (cosa che non è possibile con la separazione in atto, di fatto o legale). Il “divorzio breve”, introdotto dalla Riforma Cartabia, riduce i tempi necessari per richiedere il divorzio. La legge in precedenza prevedeva un periodo di separazione di tre anni: con la nuova legge sono diventati sei mesi per la separazione consensuale e un anno per la separazione giudiziale.

Ulteriori Forme di Divorzio

Oltre al divorzio e alla separazione convenzionali (giudiziale e consensuale), la Riforma Cartabia ha introdotto due nuove tipologie di divorzio che semplificano il processo, rendendolo anche più economico. Si tratta del divorzio tramite negoziazione assistita dei propri avvocati e del divorzio diretto, formalizzato davanti all’ufficiale di stato civile in Comune.

L’assegno di mantenimento è l’obbligo economico attribuito a uno dei coniugi durante la separazione o il divorzio (se ci sono figli minorenni o maggiorenni non autosufficienti) per garantire il loro sostentamento. L’assegno può essere richiesto anche se uno dei coniugi non può sostenersi in modo autonomo. L’assegno divorzile, invece, è un obbligo di solidarietà economica previsto dall’articolo 2 della Costituzione: garantisce l’autosufficienza economica dell’altro coniuge, ma non mira a mantenere lo stesso tenore di vita precedente, come avviene per l’assegno di mantenimento.

Riforma Cartabia: Cambiamenti Importanti

Le novità da marzo relative a divorzi e separazioni (Pixabay) – Notizie.top

La Riforma Cartabia, da marzo, ha portato cambiamenti riguardanti divorzio e separazione. Il tribunale di Milano ha convalidato per la prima volta la separazione consensuale tra due coniugi che, attraverso lo stesso ricorso, hanno richiesto anche il divorzio. Poiché la legge prevede un periodo di separazione di almeno sei mesi tra la separazione consensuale e il divorzio, il tribunale ha chiesto ai coniugi di comunicare, entro tale termine, la loro volontà di non riconciliarsi, in modo da formalizzare il divorzio definitivo.

La riforma prevede una prima udienza con un limite di 90 giorni e un unico canale di giudizio, eliminando il passaggio davanti al presidente (prima) e al giudice istruttore (poi). In caso di figli, la competenza spetta al tribunale di residenza del minore o di chi riceve la domanda di separazione e divorzio. La domanda può essere proposta già dall’atto della separazione, ma il divorzio può essere sancito solo dopo la sentenza di separazione e la cessazione ininterrotta della convivenza tra i coniugi.

Carlo Roscito

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