Sono armi micidiali, progettate per esplodere quando colpiscono il suolo e non lasciare scampo a chiunque sia nei pressi
Usa, Russia e Ucraina sono tra i Paesi non firmatari della convenzione internazionale che proibisce l’impiego di queste armi, capaci di rilasciare altri piccoli ordigni tanto da trasformare vaste aree in campi minati a cielo aperto. Eppure proprio gli Stati Uniti hanno deciso di darle in dotazione all’esercito Ucraino.
Una guerra che sembra non avere fine. Da un anno e mezzo, Ucraina e Russia si stanno contendendo una superazione “regionale” in un conflitto che, anche se in maniera indiretta, ha finito per coinvolgere tutti i paesi della Nato oltre ovviamente agli Stati Uniti.
Era il febbraio dello scorso anno quando l’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo risvegliò l’Europa e il mondo intero con l’incubo di una guerra alle porte di casa. Sembrava una guerra lampo, invece è diventata una guerra di logoramento con continui cambi di fronte e la propaganda schierata a mostrare chi ha avuto più muscoli. Una guerra che ha già fatto migliaia di vittime e che non sembra avere a breve una possibilità diversa per far tacere le armi visto che non ci sono all’orizzonte negoziati di pace. L’Europa, intesa come Nato, sta continuando a essere parte in causa con aiuti militare continui alla nazione del presidente Zelensky così come gli Stati Uniti, ovviamente schierati contro la Russia di Putin. Proprio una delle ultime decisioni del governo Biden sta scatenando forti polemiche nell’opinione pubblica mondiale. Gli Stati Uniti hanno deciso di fornire infatti bombe a grappolo all’Ucraina.
Le bombe a grappolo sono armi micidiali che, quando esplodono in aria, rilasciano piccole munizioni esplosive, in pratica tante altre piccole bombe tutt’intorno. Sono progettate per esplodere quando colpiscono il suolo e, in quel caso, non lasciano scampo a chiunque sia nei pressi allargando così notevolmente il raggio d’azione e soprattutto di morte. Ma esiste anche un secondo pericolo, da dati recenti pare che ogni attacco portato con questi ordigni lasci sul campo un 40% di bombe inesplose che restano lì poi in attesa di fare altre vittime innocenti, mutilando e uccidendo anche per i decenni successivi. Nel mondo sono 164 i Paesi firmatari di un trattato del 2008, la Convenzione sulle munizioni a grappolo, che vieta l’uso, la produzione, il trasferimento e lo stoccaggio di armi. Sono 36, fra i quali Usa, Ucraina, Russia, Cina, Israele, India, Pakistan, Arabia Saudita e Brasile i paesi aderenti all’Onu che non hanno aderito alla convenzione. L’Italia questa volta, direttamente tramite il Presidente Meloni, ha fatto immediatamente sentire il suo dissenso sull’uso di questi micidiali ordigni.
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