Una celebrazione in piena regola con 200 tra attori e figuranti che ridaranno vita alle scene più belle dei film del personaggio di Paolo Villaggio
Per anni, per generazioni ha rappresentato un vero e proprio personaggio nel quale tanti si riconoscevano. In maniera scherzosa e seria, nel senso che a tanti è capitato per vicende sfortunate, di definirsi come il ragionier Ugo Fantozzi. E’ entrato a far parte anche del linguaggio comune, con battute ed espressioni che il personaggio di Paolo Villaggio faceva. E non solo si guarda al passato, ma anche al presente, nel senso che anche le generazioni attuali sanno bene chi sia il ragionier Fantozzi e grazie ai genitori sanno a memoria le battute dei film che interpretava Paolo Villaggio.
Insomma, un mito a tutti gli effetti. E se ne sta parlando tanto perché un intero paese verrà allestito per celebrare in pompa magna Fantozzi. Accadrà il 1 ottobre a San Felice sul Panaro, nel Modenese, dove 200 fra attori e figuranti si muoveranno su ben venti set fedelmente riprodotti per celebrare nel miglior dei modi Paolo Villaggio e al suo più celebre personaggio. L’ospite d’onore di questo evento sarà la figlia di Villaggio, Elisabetta, che con l’occasione presenterà il libro “Fantozzi dietro le quinte“.
Un omaggio in piena regola per celebrare uno dei personaggi più amati di sempre
Il regista Roberto Gatti anticipa che questo evento sarà un vero e proprio omaggio per il personaggio di Ugo Fantozzi perché “abbraccia le generazioni”, sottolinea Vittorio Belloi, direttore generale della banca SanFelice 1893 principale sostenitrice dell’evento e patrocinato dal Comune stesso di San Felice sul Panaro e in collaborazione con la Pro Loco.
Tutto il paese si trasformerà per un giorno in una specie di “universo fantozziano“, con i personaggi delle pellicole, ma soprattutto le location create apposta per la situazione come la scalinata della famosa corazzata Potemkin o, soprattutto, la partita di calcio fra scapoli e ammogliati in mezzo all’acqua. Insomma uno show pazzesco e incredibile al quale rinunciare sarebbe deleterio e quasi ingiusto.