Ecco come la tecnologia ti aiuta a capire perché il neonato piange

Il progresso tecnologico ha fatto passi da gigante anche nell’aiutare i neo genitori alle prese con i primi pianti del piccolo appena nato

Sarà capitato a tutti i neogenitori tornati a casa dopo la nascita del primo figlio, appena varcata la soglia di casa la stessa domanda si presenta prepotente alla mente: e ora? In realtà, la maggior parte di volte, come si è immediatamente imposta nei nostri pensieri, così sparisce e tutto si svolge nella spontaneità del quotidiano.

Ma in questi anni di “ipertecnologia” possiamo contare, direi meglio provare, tutta una serie di strumenti e gadget che ci promettono notti tranquille e giornate semplici e idilliache con i nostri piccoli nuovi arrivati.

Come capire il pianto del neonato

Niente più panico nel momento in cui da un sonno apparentemente profondo e rilassato il piccolo emette improvvisamente urla di pianto disperate, anche per questo esiste un’app in grado di interpretare e “tradurre” pianti e lamenti grazie all’intelligenza artificiale. Quindi suggerisce cosa fare per soddisfare immediatamente le esigenze del piccolo e far tornare tutti alla tranquillità. Funziona proprio come un traduttore: basta attivarla nel momento esatto in cui il neonato sta piangendo così, attraverso le espressioni che legge sul suo viso e naturalmente l’ascolto del suo pianto, l’app immediatamente rivelerà la ragione per la quale sta piangendo.

Utilissima, ma c’è qualcosa che la rende un po’ inquietante: “Delegare a un’app una funzione che dovrebbe spettare prioritariamente all’essere umano secondo me è un errore” conferma infatti Cosimo Di Bari, pedagogo dell’università di Firenze e autore del libro “I nativi digitali non esistono”.  “L’incomprensione ci aiuta a creare uno spazio per la comprensione: è dagli errori che si costruisce un dialogo che proseguirà nel tempo. Se fin da quando è piccolo inseriamo una barriera tra noi e il bambino non ci abituiamo all’ascolto, se ci affidiamo allo strumento difficilmente riusciamo a capire cosa ci sta comunicando”. In effetti, nei primi giorni di disperazione si può trovare conforto negli strumenti e nelle applicazioni di ogni genere, ma piano piano, ognuno con i suoi tempi, prenderà forma il canale di comunicazione tra genitore e bambino, fino ad arrivare alla classica “occhiata” onnicomprensiva. Ma per questo ci vorrà molto tempo!

Il calzino bionico

Comunque esiste anche il calzino intelligente. E’ praticamente una fascia che avvolge il piedino, capace di rilevare, grazie al sensore incorporato, molti parametri vitali in tempo reale, tipo il battito cardiaco, ma anche il sonno. Attraverso una app si riceve un avviso nel caso in cui i valori si discostassero dai parametri preimpostati. La base di ricarica funge anche da ponte WiFi per permettere al genitore di controllare la situazione in qualsiasi momento, anche a notevole distanza. Forse un dispositivo davvero utile è una sorta di piccolo motorino capace di cullare il bambino al posto del genitore. Il suo movimento fa oscillare la culla e favorisce il riposo del piccolo. Il vantaggio è che può essere usato praticamente ovunque, in casa come all’esterno.