Con i prezzi dei carburanti alle stelle, a sorprendere di più gli automobilisti è stato il prezzo del gasolio, arrivato a costare più della benzina
Un litro di verde in autostrada è arrivato a 2,7 euro e, nonostante le misure prese dal governo, i cartelli dei prezzi medi dei distributori non sembrano stabilizzare il costo né della benzina né del diesel. Mentre lo Stato sta guadagnando miliardi con le accise, gli italiani vedono aumentare il costo delle loro vacanze.
Gli esperti spiegano che il motivo degli aumenti dei prezzi dei carburanti va ricercato prima della guerra tra Russia e Ucraina, nella crisi energetica che era già in atto e che il conflitto ha acuito. Dalla riduzione delle forniture alla raffinazione europea, tradizionalmente più orientata alla produzione di benzina, il gasolio sta diventando sempre più caro per i consumatori.
Siamo ancora in piena estate, per qualcuno comincia il periodo dei rientri nelle proprie città, ma per tanti le vacanze sono appena cominciate e le polemiche intorno al prezzo di benzina e diesel non smettono di infiammare il mese di agosto. I prezzi del carburante, infatti, sono ancora in salita e le prime stime, considerando l’esodo e il controesodo estivo, parlano di 2,2 miliardi di euro che andranno nelle casse dello Stato grazie alle accise e all’Iva. Mentre, per chi deve fare carburante, i prezzi sono chiaramente più alti e costituiscono una voce molto più significativa tra quelle previste nel il budget stabilito per le vacanze. Ma a sorprendere c’è anche un particolare in più tra una categoria specifica di automobilisti: sono sempre di più i distributori con un prezzo del gasolio superiore alla benzina, nonostante la tassazione più favorevole. E’ la prima volta che accade, dato che le accise applicate sul gasolio sono infatti inferiori rispetto alla benzina, ma nonostante questo il prezzo del primo risulta essere maggiore.
Secondo gli analisti, la crisi energetica ha origini dalla guerra tra Ucraina e Russia, ma la risalita del prezzo del gasolio, arrivato così a superare quello della benzina, ha ben altre motivazioni. Partiamo dal presupposto che in Italia le accise sul diesel sono inferiori a quelle sulla benzina soprattutto perché il gasolio è tradizionalmente un carburante utilizzato più per usi professionali e, per questo motivo, ha ricevuto nel tempo un trattamento fiscale più di favore. Sui mercati internazionali all’ingrosso, dove i carburanti vengono scambiati prima di arrivare nei distributori, le dinamiche sono ovviamente quelle del libero mercato. Sulla base dell’equilibrio di domanda e offerta può capitare quindi che il diesel abbia un valore superiore alla benzina, o viceversa.
L’invasione russa in Ucraina ha innescato una riduzione della disponibilità di gasolio, poiché le importazioni dalla Russia, che coprono circa il 30% del fabbisogno totale dell’Europa, sono state bloccate. Questa minore disponibilità di gasolio a livello globale, insieme alla crescita dei costi delle materie prime, ha causato un aumento dei prezzi del gasolio. Tale rincaro è parzialmente dovuto alla riduzione delle forniture dalla Russia e da alcuni paesi del Medio Oriente. La minore disponibilità sul mercato ha portato al sorpasso del prezzo finale alla pompa.
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