Secondo una direttiva emanata dall’Unione Europea tutti i tappi dovranno restare attaccati alle bottiglie di plastica
Quella dei tappi che restano attaccati alle bottiglie di plastica è una novità che ha colto impreparate anche molte persone. È un obbligo deciso dalla Commissione europea a partire dal 2024 e recepito dall’ordinamento italiano con alcune eccezioni che hanno suscitato malumore tra gli ambientalisti.
Si tratta di una precauzione assolutamente necessaria per tutelare l’ambiente, che già versa in condizioni disastrose. Non bisogna dimenticare che la plastica è una delle minacce ambientali più grandi, dato il tempo piuttosto lungo che impiega per decomporsi. Questa misura dovrebbe inoltre servire a ridurre l’inquinamento delle spiagge, dei parchi e di altri luoghi dove in estate si consumano più bevande in plastica.
E il tappo restò attaccato al collo della bottiglia
Sarà capitato almeno una volta a tutti di provare ad aprire una bottiglia di plastica senza che il tappo si stacchi del tutto. Non è un errore nella produzione, ma una nuova regola per ridurre l’inquinamento. Dal 3 luglio 2024 infatti tutte le bottiglie di plastica dovranno prevedere che il tappo sia attaccato al contenitore. Una novità già messa in pratica da alcune grandi aziende, ma che fra un anno e mezzo diventerà obbligatoria per tutti seguendo una precisa direttiva emessa dalla Commissione europea. In principio furono le linguette delle lattine, con i consumatori abituati a gettarle per terra una volta aperte e così nel 1989, grazie a una legge americana, in seguito recepita in tutto il mondo, vennero introdotte quelle “a scomparsa”, con buona pace però del liquido contenuto nella lattina costretto a passare sopra alla stessa linguetta con tutte le ovvie problematiche di igiene. Ma la strada era stata giustamente aperta per contenere l’inquinamento ambientale.
Ora tocca ai tappi
Le bevande in lattina o in bottiglia hanno sempre portato a un problema ambientale moltiplicato in modo esponenziale dall’oscuro e imprevedibile destino delle chiusure, tappi o linguette che fossero, dati i milioni di bevande in plastica o in lattina consumate in tutto il mondo. Fino ad ora sembrava senza soluzione la questione dei tappi delle bottiglie di plastica che, in un Paese come l’Italia in cui si consuma una smodata quantità di acque minerali, sfiora l’emergenza ambientale. L’azione di Bruxelles comincia con la Strategia sulla plastica, adottata nel 2018. I vari interventi normativi avevano l’obiettivo di rendere tutti gli imballaggi immessi nel mercato europeo riutilizzabili o riciclabili “in modo efficace sotto il profilo dei costi” entro il 2030. L’accento è posto sulla prevenzione, cioè la riduzione alla fonte dell’impiego di materiale. Si punta inoltre sul riutilizzo.
Gli impegni sono stati, peraltro, già ripresi nel Green Deal europeo. Da qualche tempo quindi hanno cominciato a circolare bottiglie di plastica con i tappi agganciati, ovvero che non si staccano una volta svitati o sollevati. La ragione è semplice, nel 2024 entrerà in vigore la Direttiva UE che prevede che tutte le bottiglie in PET (polietilene tereftalato) entro i 3 litri debbano obbligatoriamente essere dotate dei cosiddetti tethered cap, ovvero i tappi agganciati alla bottiglia. Non sarà certo la svolta nella lotta alle microplastiche, ma è pur sempre un piccolo passo avanti.