Che cosa succede all’eredità per chi ha prestato maggiore assistenza, si va davvero verso una maggiorazione?
Non ci sono dubbi sul fatto che le questione familiari che hanno a che fare con testamento e successione, sono sempre molto delicate e difficili da giudicare per chi si trova all’esterno. Il particolare che accomuna entrambi è l’assistenza dei genitori malati e l’eredità.
Cosi come riporta Money.it: “Stando alle cronache dei tribunali, la casistica più nota alle famiglie italiane è la seguente. I genitori si ammalano, uno dei figli li assiste quotidianamente mentre l’altro è del tutto assente. Poi, al momento dell’eredità l’amara sorpresa: entrambi ricevono la medesima quota, senza tener conto di quanto fatto in vita”.
Ma la domanda che sorge spontanea e a cui forse non tutti riescono a trovare una risposta, è la seguente: il figlio che si è preso cura dei genitori, magari anche sacrificando la sua vita privata, piuttosto che quella familiare, deve pretendere una maggiorazione sull’eredità? Cerchiamo di approfondire il discorso.
Eredità, che cosa prevede la legge per chi ha assistito il defunto?
Allora si tratta di una questione davvero spinosa che pare proprio non essere chiara per la maggior parte degli interessati, partiamo dal presupposto che la legge non prevede maggiorazioni dell’eredità in nessun caso e per nessuno degli eredi.
Solo il defunto può con il testamento aumentare la quota ereditaria di un erede piuttosto che quella di un altro. Ma non finisce qua, per quello che concerne i figli del defunto, sempre Money.it riporta: “La cura dei genitori malati e/o in stato di bisogno è un vero e proprio dovere che grava sui figli, perciò non comporta alcun premio o maggiorazione dell’eredità, ma è semplicemente l’adempimento di un obbligo. Non è nemmeno possibile citare in giudizio gli altri figli, qualora non curanti, per ricevere il rimborso del loro inadempimento. Soltanto i genitori stessi, in questo caso titolari del diritto, possono eventualmente citare i soggetti obbligati per ottenere l’adempimento”.
Per quello che ha a che vedere invece con l’eredità la sola possibilità sarebbe quella della rinuncia spontanea a favore del fratello che da un certo punto di vista sarebbe considerato più meritevole oppure una seconda opzione è quella della donazione spontanea di una parte della quota. Ad ogni modo si tratta di azioni che non hanno nessuna premessa giuridica sotto nessun punto di vista e che quindi non possono in nessun modo essere pretese.